Spettacoli, mostre e sport, Piacenza è la città in cui si spende meno in Emilia

Quanto spendono i piacentini in intrattenimento? Non molto sembrerebbe.

Infatti, secondo l’Osservatorio dello Spettacolo dalla Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) – nato con lo scopo di monitorare l’attività dello spettacolo e dell’intrattenimento in Italia a 360 gradi – in questa speciale classifica la nostra città si colloca all’ultimo posto in Emilia Romagna.

Lo studio – ripreso da “Il sole 24 ore” – prende in considerazione le spese degli italiani nel 2017 in concerti, cinema, teatro, lirica, commedie musicali, ballo, mostre, sport e attrazioni dello spettacolo viaggiante.

Il dato parla chiaro: il volume d’affari negli spettacoli a Piacenza è di 86 euro per abitante. Circa 200 euro in meno rispetto a Rimini – prima nella nostra Regione e tra le province con più spesa a livello Nazionale con 392 euro – ma dietro anche a Parma (129 euro per abitante), Bologna (180 euro), Reggio Emilia (113 euro) e tutte le altre: la nostra città è l’unica che registra una spesa per abitante inferiore ai 100 euro.


Va meglio se si prende in considerazione un altro parametro: il numero di spettacoli per abitante in un anno. In questo caso Piacenza – con 8 spettacoli per abitante – si colloca davanti a Parma (7), Modena (6) e alla pari con Bologna e Reggio Emilia.

Verrebbe da pensare che forse anche i piacentini stessi non sono troppo aperti all’intrattenimento che viene offerto. Colpa di un’offerta troppo dispersiva? O di bassa qualità? Con i numeri a disposizione, questi interrogativi vanno obbligatoriamente posti al condizionale.

A livello nazionale “Il sole 24 ore” evidenzia come nell’industria dello spettacolo a farla da padrone è il calcio. L’articolo parla di un volume d’affari complessivo nel 2017 di circa 2,4 miliardi di euro; oltre il triplo del cinema.

Nessun’altra industria dell’intrattenimento, nel nostro paese, ci va anche solo vicina, per quante alcune portino a entrate da non sottovalutare.

Fra esse, per esempio, quella del ballo, che ha in sostanza la stessa dimensione totale del cinema, a cui seguono i parchi da divertimento che nel complesso si fermano poco prima dei 380 milioni di euro.