Due maxitruffe da 75 e 25mila euro a segno “Non conservate somme di denaro in casa”

Maxi raggiri a segno a Piacenza nei giorni scorsi: vittime due anziani, caduti nelle rete di truffatori dopo essere stati contattati telefonicamente, che ci hanno rimesso rispettivamente 75mila e 25mila euro.

“Il meccanismo è rodato – sottolineano i carabinieri mettendo in guardia i cittadini- e da tempo si ripete sempre uguale a se stesso: una voce all’apparecchio comunica che a un nipote, un figlio, genero servono urgentemente dei soldi che poi passerà a ritirare un amico o un conoscente”.

Spesso i truffatori si qualificano come avvocati, raccontando che un parente è stato arrestato e che occorre, subito, una somma di denaro al fine di fargli riacquistare la libertà. “In questo caso – sottolinea l’Arma – bisogna diffidare immediatamente: il sistema italiano non è quello statunitense e non esiste l’istituto giuridico della “cauzione” da depositare a favore della magistratura per poter tornare a piede libero”.

Un altro spunto utilizzato dai delinquenti per spillare soldi è quello del falso incidente, nel tempo diventato un “classico” della truffa a persone anziane. In questo caso al telefono la voce si qualifica come figlio della vittima, o suo amico, riferendo di aver subìto un incidente e di aver bisogno di una somma in denaro per uscire “pulito” dalla vicenda senza mettere in mezzo l’assicurazione. Se la vittima accetta, a casa si presenta direttamente la sedicente parte lesa che si fa regolare il conto con tanti saluti ai soldi.

A chi ha dato fiducia, ed è andata ancora bene, la disavventura è costata qualche centinaio di euro. Però, come accaduto ai due anziani già citati, il danno è stato ben peggiore anche perchè – evidenzia l’Arma – “custodivano queste importanti somme in casa anziché ricorrere, ad esempio, al deposito presso gli istituti di credito”.

Nel mirino in particolare gli anziani e le persone sole, considerate più deboli e con l’entrata sicura di una pensione, per quanto povera. “Le telefonate – spiegano i carabinieri – arrivano sempre ai numeri fissi e quasi mai sui cellulari. Talvolta i truffatori raccolgono sommarie informazioni relativamente alla persona che hanno deciso di contattare: l’indirizzo la situazione familiare e economica, se hanno figli che vivono con loro”.

“In questo contesto, importantissima è la vicinanza dei parenti alle persone anziane e sole. Occorre ricordare ai propri parenti – conclude l’Arma -, specialmente ai più anziani, di non aprire la porta agli sconosciuti; per pagare multe e bollette esistone le modalità previste dalla legge, che non sono certo quelle della consegna di contanti in mano a sedicenti avvocati, cancellieri, postini, corrieri, amici, incidentati”.

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