Crisi Selta: i lavoratori davanti alla Prefettura “Il Ministero non risponde”

Lavoratori Selta, la protesta si sposta davanti alla Prefettura di Piacenza. Nel pomeriggio dell’otto marzo una delegazione di lavoratori dell’azienda in crisi di Roveleto di Cadeo (Piacenza) ha dato vita a un presidio di fronte all’ufficio del governo.

Una rappresentanza, con i referenti di Cgil, Cisl e Uil, è stata ricevuta dal prefetto Maurizio Falco. La richiesta avanzata dai lavoratori è sempre la stessa, aprire un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, che tuttavia finora non ha ricevuto alcuna risposta.

“Siamo qui – ha spiegato Maurizio Mori della Cgil – per chiedere al prefetto di attivarsi e fare tutto il possibile per ottenere una convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico. I nostri nazionali stanno tempestando il Mise di richieste di convocazione di un incontro che sta tardando ormai troppo”.

“Esporremo anche le motivazioni che hanno portato alla crisi un’industria splendida del nostro territorio nata 50 anni fa, che si è espansa da Piacenza a Tortoreto e a Roma e che tecnologicamente rappresentava un vanto. Vederla chiudere in questo modo, quando i lavoratori stessi ci dicono che ci sono i committenti, è una tristezza”.

“Difficile dire quali siano le prospettive dell’azienda – aggiunge Luigi Bernazzani della Cisl – ma bisogna accelerare i tempi perchè il rischio che corriamo è la perdita di committenti come Enel e Terna e che non ci sia il tempo utile per salvarla. Più passa il tempo e più si depaupera il suo patrimonio”.

“Selta dovrebbe aver chiesto lo stato di insolvenza al Tribunale di Milano – ha ricordato – per accedere alla procedura di amministrazione straordinaria, questo però ha dei tempi tecnici. Siamo preoccupati che il Tribunale si prenda tempi troppo lunghi per nomina del commissario”.

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