“Il Traditore” di Marco Bellocchio in corsa a Cannes

“Il Traditore”, film del regista piacentino Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino nel ruolo di Tommaso Buscetta, è in competizione per la Palma d’oro al 72esimo festival di Cannes (14-25 maggio).

Prodotto da Ibc Movie – Kavac Film con Rai Cinema, uscirà nelle sale italiane da 01 Distribution dal 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della Strage di Capaci. La selezione è stata annunciata oggi a Parigi dal delegato generale Thierry Fremaux.

Nella selezione ufficiale a Cannes in competizione per la Palma d’oro, aperta il 14 maggio dagli zombie di Jim Jarmusch con ‘The Dead don’t die’ di Jim Jarmush ci saranno tra gli altri ‘Dolor y gloria’ di Pedro Almodovar, ‘The Wild Goose Lake’ di Diao Yinan, ‘Parasite’ di Bong Joon Ho, ‘Le Jeune Ahmed’ dei fratelli Dardenne, ‘Roubaix, une lumière (Oh Mercy!)’ di Arnaud Desplechin, ‘Sorry we missed you’ di Ken Loach, ‘Matthias e Maxime’ di Xavier Dolan.

Anche Terrence Malick sarà in competizione ufficiale al prossimo Festival di Cannes. Otto anni dopo la Palma d’Oro per The Three of Life, il regista americano è stato selezionato in concorso per il suo ultimo film, ‘A hidden Life’. Tra gli altri 19 film in concorso ‘Frankie’ di Ira Sachs, ‘Portrait de la Jeune fille en feu’ di Céline Sciamma, ‘Bacurau’ di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles, ‘La Gomera (The Whistlers)’ di Corneliu Porumboiu, ‘It must be heaven’ di Elia Suleiman.

“Solo un narratore visionario e originale come Marco Bellocchio poteva affrontare una materia delicata e incandescente come quella che ruota intorno alla figura di Tommaso Buscetta” – ha commentato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema dopo che Il Traditore di Bellocchio è stato annunciato in competizione per la Palma d’oro al 72esimo festival di Cannes (14-25 maggio).

Al centro del film la storia di Tommaso Buscetta, un racconto costellato di vendette e tradimenti. Una materia umana, intima, eppure profondamente immersa in un contesto storico e politico ben definito, che si inserisce nel solco del cinema civile, di cui Bellocchio resta uno dei maestri.

Stefano Cacciani