Delitto di Borgonovo: il marito Karim in carcere con l’accusa di omicidio

“Per noi la priorità era mettere in salvo i bambini, vista la loro tenera età”.

Lo afferma il colonnello Marco Iannucci, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Piacenza, dopo il fermo di Abdelkrim Foukahi, marito di Damia El Assali, la 45enne trovata con la gola tagliata nella sua casa di Borgonovo nella mattinata dell’8 maggio.

Analoga soddisfazione, rispetto al fermo dell’uomo e all’essere riusciti a trarre in salvo i due piccoli, è stata espressa dal procuratore capo di Piacenza Salvatore Cappelleri. “Era la cosa che ci preoccupava di più – sottolinea -, quando li abbiamo ritrovati e abbiamo visto che erano in buone condizioni di salute abbiamo tirato un grosso sospiro di sollievo”.

L’uomo ora si trova al carcere a Venezia con l’accusa di aver ucciso la donna. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal magistrato Emilio Pisante e dovrà essere convalidato dal Gip di Venezia.

Karim – questo è il nome con cui è conosciuto – è stato fermato verso le 18 di mercoledì in un autogrill tra Treviso e Venezia lungo l’A4, all’altezza di San Donà di Piave in direzione Trieste. La sua vettura è stata individuata grazie al sistema di tracciatura targhe dell’autostrada. Il fermo è stato eseguito dalla Polstrada di Venezia in collaborazione con il nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza.

Al momento dell’arresto non ha detto nulla e ancora resta da capire dove avesse intenzione di dirigersi. Sembra infatti che non avesse parenti in zona. L’unico fratello residente in Italia vive infatti a Cesena. I bambini di due e quattro anni, figli di Damia, stanno bene e sono stati affidati a una zia.

Intanto le indagini degli inquirenti proseguono per accertare l’esatto svolgimento dei fatti, il movente del delitto e quando è la donna è stata assassinata. L’autopsia sul corpo di Damia deve ancora essere eseguita: la donna è stata trovata riversa nella cucina dell’abitazione di via Pianello a Borgonovo con una profonda ferita alla gola. L’arma del delitto è stata ritrovata: si tratta di un coltello da cucina rivenuto nell’abitazione della coppia.

Non essendo ancora stato eseguito alcun esame autoptico sul corpo della donna, è difficile stabilire quando sia avvenuto il decesso, anche se e ipotizzabile che la donna sia stata uccisa 36-24 ore prima del tragico ritrovamento. L’autopsia sarà eseguita nella giornata di venerdì, come disposto dal Pm Pisante.

Cosa sia avvenuto da quando Damia ha parlato per l’ultima volta con i familiari (il pomeriggio di domenica 5 maggio) fino alla mattina di mercoledì 8 maggio è ancora oggetto di indagine.

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