M5s “Commissione prefettizia per valutare scioglimento Comune di Piacenza”

Dopo l’arresto del presidente del consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso, parlamentari e eurodeputati del M5s chiedono “l’avvio della Commissione d’accesso prefettizia presso il Comune di Piacenza”.

“Il blitz Antimafia condotto dalla Polizia ha portato all’arresto di Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri, Paolo Grande Aracri – sottolineano i parlamentari emiliani del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni, Davide Zanichelli, Maria Laura Mantovani, Gabriele Lanzi, Stefania Ascari insieme all’eurodeputata Sabrina Pignedoli e alla parlamentare M5S Alessandra Carbonaro – e anche di Giuseppe Caruso, presidente del Consiglio comunale di Piacenza. Caruso, di Fratelli d’Italia, è legato politicamente al potente parlamentare di destra Tommaso Foti (non coinvolto nell’inchiesta). Il partito di Giorgia Meloni lo espellerà immediatamente?”.

I parlamentari si sono già attivati sul tema piacentino. “Caruso è accusato di aver messo in atto a favore della cosca Grande Aracri una truffa sui finanziamenti europei per l’agricoltura e per questo presenteremo una interrogazione ai ministri competenti in Parlamento – proseguono i pentastellati – e ci attiveremo al Parlamento Europeo perché sempre più spesso le mafie tentano di mettere le mani su questi fondi. Come Movimento 5 Stelle chiediamo inoltre l’avvio della Commissione d’accesso prefettizia presso il Comune di Piacenza”.

“Il MoVimento 5 Stelle di Piacenza chiede le dimissioni immediate del presidente del Consiglio – sottolineano i pentastellati locali – e ricorda le iniziative messe in campo in favore della legalità, non da ultimo l’incontro sulla ‘ndrangheta con Stefania Ascari, componente della Commissione Antimafia”.

Bertani (M5s): “Fratelli d’Italia prenda distanze da Caruso” – “Se qualcuno pensava che dopo il processo Aemilia fosse tornato tutto a posto a posto, l’operazione di questa mattina della Dda di Bologna e l’arresto del presidente del Consiglio comunale di Piacenza sono la dimostrazione che sradicare chi ha messo solide radici nel tessuto economico e politico della nostra regione non è operazione immediata, né semplice”.

Anche Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta l’operazione contro la ‘ndrangheta scattata in Emilia-Romagna.

“Servono gli sforzi e l’attenzione di tutti, non certo atteggiamenti anestetizzanti così come ha fatto per anni chi governa l’Emilia-Romagna, prima negando e poi minimizzando i tanti episodi che si sono verificati, a Reggio come a Bologna e Modena. Per questo alla luce di questi eventi è ancor di più incomprensibile l’opposizione che il Pd ha fatto in tutti questi anni alla nostra proposta di nominare una commissione regionale d’inchiesta sulle mafie”.

“Quello descritto dagli investigatori è un sistema purtroppo del tutto simile a quello delle altre inchieste che si sono svolte negli ultimi anni, segnale quest’ultimo che evidentemente il sistema criminale ha inquinato profondamente la vita economica e democratica della nostra regione – aggiunge Andrea Bertani -. La politica adesso deve avere il coraggio di rimettere la questione morale al centro della propria agenda senza aspettare l’azione della magistratura. Su questo si gioca buona parte del futuro, non solo dell’Emilia-Romagna ma dell’intero Paese”.

“Sono questi i comportamenti da combattere se vogliamo preservare la buona politica e per questo ci aspettiamo che Fratelli d’Italia prenda immediatamente le distanze dall’attuale presidente del Consiglio comunale di Piacenza arrestato questa mattina con un’accusa molto pesante per chi ha il dovere di rappresentare le istituzioni. Prenda esempio dal MoVimento 5 Stelle che, per molto meno, non ha dubbi nell’allontanare chi sbaglia” conclude il capogruppo regionale M5S”.

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