Debutta il nuovo presidente del consiglio Garilli: “Rialziamo la testa senza minimizzare”

Lunedì 15 luglio è tornato a riunirsi il consiglio comunale di Piacenza, dopo la “pausa” di due settimane seguita all’elezione del nuovo presidente Davide Garilli. Prima dell’inizio della seduta il neo presidente Garilli ha voluto leggere una dichiarazione con un commento sui fatti che hanno portato alla sua elezione.

IL VIDEO DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Ecco le sue parole:

“Lo ritengo doveroso per rispetto – ha esordito – nei confronti di questo consesso in merito ai fatti che hanno portato alle dimissioni del mio predecessore. Esprimo il mio dispiacere e le scuse per la mia assenza dall’aula nel giorno della mia elezione, ma per motivi logistici non mi è stato possibile rientrare in Italia. Ma ho assistito anche da lontano con attenzione ad ogni singolo intervento dei consiglieri, ho trovato genuine le parole espresse da parte dei consiglieri, cittadini feriti nel profondo da una vicenda davvero deplorevole”.

“Quella dell’arresto di Caruso – ha affermato Garilli – è una vicenda che mi ha lasciato senza fiato, che ha scosso tutti e toccato nell’intimo, l’accostamento del nome di Piacenza a quello della ‘ndrangheta ha leso l’immagine della nostra città. Non dobbiamo giudicare la vicenda sotto il profilo giudiziario, dobbiamo riaffermare i valori della democrazia e condannare con ogni mezzo tutti i tipi di criminalità organizzata che come un tumore si insidiano nei meandri della società. Dobbiamo affermare tutti insieme che mai e poi mai nessuna mafia potrà entrare nelle istituzioni del comune di Piacenza, e il nostro apprezzamento per la magistratura e lavoro forze dell’ordine”.

“Siamo chiamati a rialzare la testa – ha proseguito – e a ripartire senza minimizzare, oggi dobbiamo tutti ricucire la distanza tra istituzioni e politica, perchè qui son presenti amministratori onesti che lavorano per il bene per la comunità. Non è stato semplice accettare questo ruolo, ma è stato l’amore per la mia città che mi ha portato a dire sì. Il sottoscritto non ha mai voluto partecipare la gioco per le poltrone, nè sgomitare per la carica di presidente del consiglio, ma si è messo a disposizione, anche se qualcuno ha sparato sentenze senza che io mai abbia mai detto nulla”.

“Per svolgere questo ruolo metterò impegno, dedizione e professionalità. E’ stato detto che per fare il presidente serve autorevolezza e spirito di garanzia, che non sono dati dall’età anagrafica; ci metterò tutto l’impegno per ricoprire il ruolo di garante di tutti, non solo della maggioranza”.

“Con simpatia e anche ironia vi dico – ha concluso – che mi mancherà sedere tra i banchi del consiglio, vi garantisco che sarò imparziale a difesa delle prerogative del consiglio come previsto dai regolamenti. Grazie a chi riposto la fiducia in me, garantisco massima disponibilità e collaborazione a tutti”.

Apprezzamento al discorso del presidente Garilli da parte del Partito Democratico per bocca del capogruppo Stefano Cugini e del consigliere Christian Fiazza che hanno augurato buon lavoro. “Rendo merito al suo intervento – ha detto Cugini – non ho trovato mezza virgola fuori posto. Occorre cercare di fare fronte comune di fronte alla ferita inferta alla città e lei ha fatto bene a sottolineare che non è giusto minimizzare”.

Molto critico invece l’intervento del consigliere della Lega Nelio Pavesi che ha sottolineato la sua distanza dalla maggioranza di centrodestra e anche con qualche esponente del suo gruppo politico: “Non mai iscritto il mio nome alla corsa da presidente, non ho mai aspirato a nessuna carica. Ho sempre espresso legittimamente le mie considerazioni per il bene comune, non è remare contro se voglio attuare le mie prerogative di consigliere eletto. Mi ritengo un non allineato, talvolta mi sorge il dubbio di essere considerato comune un soggetto pericoloso. Mi viene il dubbio che abbia prevalso anche fra noi il motto di non disturbare il manovratore”.

Sono uscito prima dalla seduta del consiglio che ha eletto il nuovo presidente, non per un atto contro il candidato ma per una prassi ridicola. Secondo la mia opinione non si è fatta una bella figura e oggi si è indebolita la maggioranza. Non ho mai provato rabbia ma disgusto sì, noi della Lega siamo nati per delocalizzare e non per accentrare. Mi ritengo libero per il futuro dagli ottusi ordini di scuderia, e se necessario e se costretto sono disposto a togliere il disturbo”.

Dal gruppo misto Mauro Saccardi (gruppo misto) ha affermato: “Sono sicuro che farà bene, come più giovane presidente del consiglio, sono certo che riuscirà a far ricredere i diffidenti, le auguro buon lavoro, da noi collaborazione”. Giancarlo Migli di Fratelli d’Italia ha detto: “Ho apprezzato il tuo discorso, sono convinto che per rialzarci non sia necessario venire qui con la bava alla bocca i fatti non si sono svolti a Piacenza e non durante la permanenza di Caruso in politica qui, non bisogna dimenticare quello che ha detto il procuratore della Repubblica”.

Gianluca Bariola (Piacenza del Futuro) ha chiesto di dare vita a una commissione mista con componenti esterni per studiare la criminalità e combatterla: “Serve una proposta attiva all’interno delle istituzioni di azione contro la ‘ndrangheta”. Massimo Trespidi (Liberi) ha sostenuto: “Ribadisco che l’elezione di Garilli a presidente è stato un errore politico commesso dalla maggioranza, nei confronti del nuovo presidente ho comunque stima e credo sia adeguato al ruolo. Non mi sono sfuggite le citazioni di un mio passaggio dell’intervento della seduta del primo di luglio: servono autorevolezza e ruolo di garanzia per il nuovo presidente. Una persona di 24 anni non può avere autorevolezza. In realtà era auspicabile un metodo nuovo, non tanto un nome nuovo, in un contesto segnato dai fatti dell’arresto di Caruso. Serviva una concertazione diversa per scegliere una persona insieme da maggioranza e opposizione”.

Sergio Dagnino (M5s) ha riconosciuto al neo presidente un esordio “dal passo diverso”: “Il precedente presidente del consiglio era inadeguato politicamente e credo che ci sia bisogno di un cambio”. Anche dal collega di gruppo Andrea Pugni sono arrivate parole di stima verso Davide Garilli. Da Giampaolo Ultori (Liberali) un bocca al lupo al neo presidente: “Anche noi abbiamo contribuito alla tua elezione”.

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