Su un’area privata (da pagare) e verde (consumerà suolo). Il nuovo ospedale spiegato bene

Dopo l’indicazione della giunta comunale dell’area dove edificare il nuovo ospedale di Piacenza (individuata alla Farnesiana, in un terreno agricolo all’esterno del tracciato della tangenziale sud), la parola passa al consiglio comunale.

Martedì 23 luglio si riuniscono le commissioni Territorio e Servizi sociali (2 e 3) in seduta congiunta per esaminare la delibera ed esprimere un voto preliminare, poi la pratica è attesa nell’assmblea di Palazzo Mercanti venerdì 26 per la discussione finale e il voto.

La scelta si caratterizza per due elementi chiave: si tratta di un’area privata (con un costo per la sua acquisizione di almeno 800mila euro secondo i parametri) e un terreno agricolo (per costruire si consumeranno almeno 160mila mq di suolo verde).

Per capire come siamo arrivati fino a qui, è utile ripercorre a tappe tutta la storia.

ERA L’OTTOBRE DEL 2015… – Siamo arrivati a questo importante passaggio dopo un lungo percorso iniziato nel 2015, nell’ottobre di quell’anno, quando l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi durante una visita a Piacenza annunciò a sorpresa la volontà di investire su un nuovo ospedale per la nostra città.

Di mezzo ci sono state le elezioni comunali e all’amministrazione guidata da Paolo Dosi è subentrata quella di Patrizia Barbieri. E il progetto del nuovo ospedale ha cambiato più volte i suoi connotati, insieme alle scelte politiche di chi si trovava al governo della città.

I SOLDI LI METTE LA REGIONE – Intanto è utile anche ricordare che la costruzione del nuovo ospedale di Piacenza è finanziata dalla Regione Emilia Romagna che ha stanziato per l’edilizia sanitaria 124 milioni di euro, 114 dei quali destinati al nosocomio.

LA PRIMA IPOTESI: SULL’AREA CASERMA LUSIGNANI – Con il centrosinistra al governo (giunta Dosi – governo Renzi) venne indicata un’area preferenziale e la scelta di non consumare nuovo suolo per costruire la struttura sanitaria, utilizzando una superficie militare: la caserma Lusignani di S. Antonio. Venne siglato un accordo con il Demanio (direttore Roberto Reggi) che coinvolgeva la Difesa e la Regione per insediare il nuovo ospedale al posto della caserma. Nell’intesa veniva compreso anche lo sblocco e la valorizzazione di un’altra area militare strategica, quella dell’ex Pertite, attraverso il finanziamento della sua bonifica.

LE ELEZIONI – Le elezioni comunali del 2017 cambiano le carte in tavola. PiacenzaSera.it chiese a tutti i candidati in corsa cosa ne pensavano del progetto di nuovo ospedale. Naturalmente il centrosinistra difese il percorso fatto sino a quel momento, mentre le altre forze politiche non nascosero obiezioni e perplessità. Oggi l’intero consiglio comunale di Piacenza è favorevole al nuovo ospedale, ma non era certo così quando si votò per il nuovo sindaco. Patrizia Barbieri in campagna elettorale sollevò parecchi dubbi e così le forze del centrodestra che la sostennero.

ADDIO ALLA LUSIGNANI E LA PERTITE NON SI TOCCA – Con la nuova amministrazione avviene anche il cambio di rotta sulla collocazione dell’ospedale: prima il consiglio comunale a maggioranza (a fine giugno 2018) e poi la giunta sconfessarono l’accordo col Demanio: “alla Lusignani non c’è spazio sufficiente e nemmeno la Pertite ospiterà il nuovo nosocomio”.

mappa aree nuovo ospedale

INIZIA LA RICERCA DELL’AREA PRIVATA (DA ACQUISTARE) – Con la decisione di rinunciare alle aree militari si apre un nuovo capitolo della vicenda nuovo ospedale, con la ricerca di una nuova area adeguata. Sulla scorta delle indicazioni tecniche dell’Ausl ma anche sulla base di una richiesta esplicitata dalla Regione: “Questo nuovo percorso non dovrà in ogni caso comportare maggiori oneri di acquisizione per l’area da edificare rispetto all’impiego delle aree militari individuate in precedenza“. Visto che la nuova area sarà privata, infatti, comporterà oneri economici per la sua acquisizione, e se agricola, causerà anche un consumo di suolo, che l’opzione pubblica in gran parte escludeva.

Il PROGETTO DI PREFATTIBILITA’ DELL’AUSL – Un tassello fondamentale anche per la collocazione del nuovo ospedale è stata la presentazione del progetto redatto dall’azienda sanitaria con le caratteristiche della nuova struttura: tre piani per complessivi 482 posti letto. Nello  studio di prefattibilità  per il nuovo ospedale, concepito secondo gli standard sanitari più moderni, viene chiarito che ci vorranno circa 10 anni per la realizzazione, viene indicato inoltre un costo complessivo (con le attrezzature e gli arredi) di 160 milioni di euro, e anche una collocazione preferenziale: lungo il tracciato della tangenziale sud per garantirne la connessione viaria.

IL BALLETTO DELLE AREE – A fine maggio si presenta l’esito dei tavoli tecnici (Ausl, Comune e Provincia) per la scelta della collocazione ideale dell’ospedale: sono sei quelle individuate dove fare spazio ai 160mila mq necessari per la costruzione dell’edificio e dei parcheggi. Il sindaco Patrizia Barbieri precisa anche che la strada per l’acquisizione dell’area sarà l’esproprio, e non più il bando con le manifestazioni di interesse, come annunciato in primo tempo.

Il confronto tecnico e politico prosegue fino alla scelta della giunta del 19 luglio.

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