Universiadi, sfuma il sogno medaglia per Giacomo Carini: sesto nei 200 farfalla

Sfuma il sogno di una medaglia per Giacomo Carini alle Universiadi di Napoli.

In vasca nella finale dei 200 farfalla, il nuotatore piacentino – tesserato per la Vittorino da Feltre e per il Gruppo nuoto Fiamme Gialle e convocato per far parte della squadra azzurra alla competizione internazionale – ha chiuso in sesta posizione con il tempo di 1’57”,71, di poco superiore a quello fatto registrare in semifinale.

Buona comunque la prova di Giacomo, transitato in testa dopo i primi 50 metri e rimasto in corsa per il podio fino all’ultima virata: alla fine, sulla linea del traguardo, ha fatto segnare un ritardo di due secondi e otto centesimi dall’oro e di un secondo e mezzo dal bronzo.

Carini si era qualificato alla finale dei 200 farfalla sabato dopo aver brillantemente superato le batterie eliminatorie (1’58”,48) e aver agevolmente nuotato le semifinali con un crono di 1’57”,56. Si è presentato ai blocchi di partenza della finale con il quinto miglior tempo, appena dietro ai giapponesi Terada (1’57”,47) e Horomura (1’57”,08), al russo Kudashev (1’57”,01) e al polacco Poprawa (1’56”,72) e davanti all’australiano Gough (1’57”,69), al tedesco Minuth (1’57”,94) e al russo Kudriashov (1’58”,14).

In finale, però, l’atleta piacentino non è riuscito a nuotare ai suoi livelli ottimali, in una gara in cui avrebbe sicuramente potuto puntare al podio visto anche il suo record personale – fatto segnare nel 2017 – di 1,55”, 40, che alle Universiadi di Napoli gli avrebbe addirittura garantito la medaglia d’oro. Carini ha chiuso con un buon sesto posto finale in 1’57”,71, tempo superiore di quindici centesimi di secondo rispetto a quello fatto segnare ieri nelle semifinali; segno che, alla terza gara consecutiva nello spazio di sole 24 ore, il nuotatore piacentino ha probabilmente accusato un po’ di stanchezza fisica.

La medaglia d’oro è stata vinta dal russo Kudashev che ha chiuso con l’ottimo tempo di 1’55”,63 (comunque superiore rispetto al personale di Carini); quella d’argento è andata al collo del giapponese Horomura, secondo con un crono di 1’55”,94 mentre l’altro giapponese Terada ha conquistato il bronzo finendo in 1’55”,99 ad appena cinque centesimi di secondo dal connazionale. Quarto posto finale per il polacco Poprawa (1’56”,16), quinto per il russo Kudriashov che ha chiuso in 1’57”,55, appena quindici centesimi di secondo in meno di Carini che si è lasciato alle spalle il tedesco Minuth (1’58”,46) e l’australiano Gough, che ha fermato il cronometro su 1’58”,56.

Il sesto posto finale in una competizione internazionale ed importante come le Universiadi va sicuramente valutato molto positivamente; resta però un po’ di amarezza per una medaglia sfumata che era sicuramente alla portata di Carini.

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