Concorto, l'”Asino d’oro” va a “Community Gardens”

Si è conclusa l’edizione numero 18 del Concorto Film Festival, la rassegna internazionale di corti con proiezioni andata in scena dal 17 al 24 agosto nella tradizionale cornice di Parco Raggio di Pontenure (Piacenza). 52 i film in concorso, da 30 diversi paesi e con 18 prime italiane, a contendersi il premio “Asino d’oro” per il miglior film, assegnato dalla giuria internazionale.

Questa la lista completa dei vincitori

Asino d’Oro 2019: COMMUNITY GARDENS (Kolektyviniai Sodai) di Vytautas Katkus, Lituania, 2019, Fiction, 15’

Dimostrando che non c’è bisogno della realtà virtuale per creare un ambiente immersivo e aperto per lo spettatore, questo film ci catapulta in uno spazio semi-rurale riconoscibile ma enigmatico, popolato da personaggi in cui identificarsi ma allo stesso tempo ambigui. Mostrando un’atmosfera particolarmente suggestiva con il posizionamento e il movimento della telecamera, il corto è brillantemente riuscito rispettando i limiti del formato del cortometraggio, e si costruisce un’estetica distintiva e originale con una risonanza davvero inquietante

Menzione Giuria Giovani: FEST, di Nikita Diakur, Germania, 2018, Animazione, 7’30”
La giuria giovani ha giudicato “Fest”, di Nikita Diakur, meritevole della menzione speciale per l’uso di una tecnica avanguardista capace di indirizzare la sperimentazione verso un’identità autoriale.

Premio giuria giovani: THE PASSAGE, di Kitao Sakurai, USA, 2018, Fiction, 22’
La giuria giovani premia “The Passage” di Kitao Sakurai per la capacità di rendere, con ironia ed originalità la complessità della società contemporanea, offrendo allo spettatore molteplici piani di lettura.

Premio Speciale della Giuria Ufficiale: TAKE ME PLEASE, di Olivér Hegyi, Ungheria, 2018, Animazione, 13’51”
In un concorso pieno di forti esempi di animazione creativi e audaci, dobbiamo riconoscere la realizzazione di un’opera sorprendente, caratterizzata da una specie di “perfetta” imperfezione. Unendo un umorismo oscuro, a volte perfino malato, a un senso genuino di ottimismo ed elevazione, questo corto unisce anche i generi del coming-of-age e del road-trip con l’immaginazione e l’arguzia. Riteniamo che meriti una fama di gran lunga maggiore rispetto a quella di cui ha goduto finora.