Ingegneri da tutto il mondo in visita alla diga del Molato “Opera straordinaria” foto

Sono stati un’ottantina gli ingegneri provenienti da tutto il mondo in visita alla diga del Molato a Nibbiano di Alta Val Tidone (Piacenza).

L’occasione è stata il quindicesimo workshop sull’analisi numerica delle dighe, seminario tecnico organizzato da ICOLD (International Commission on Large Dams), l’associazione internazionale che rappresenta i comitati nazionali per le grandi dighe tra cui quella italiana, ITCOLD.

Ad aprire i lavori, parlando dell’operato di ITCOLD, il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani: “Per il nostro Paese, è un valore avere un’associazione come ITCOLD, capace di confrontarsi e aggiornarsi sullo studio e sulla valutazione delle strutture delle dighe; queste opere, a disposizione delle amministrazioni, sono un patrimonio. Forte è la necessità che i nostri territori hanno di aumentare i volumi di acqua invasata a beneficio delle comunità e in contrapposizione ai cambiamenti climatici”.

“La Commissione Internazionale grandi dighe – ha spiegato l’Ingegner Guido Mazzà, Vicepresidente di ITCOLD e membro della Commissione Internazionale di ICOLD – raccoglie l’adesione di 101 Paesi nel Mondo. Presenti oggi sono ingegneri provenienti dalla Cina, dall’Iran, dalla Turchia, dall’America. Si tratta di professionisti che operano nel settore e per loro è di grande interesse confrontarsi sui temi legati a questo tipo di infrastrutture”.

A chiudere i lavori l’Ingegner Giovanni Ruggeri, Presidente dell’associazione: “Essere venuti in visita alla diga del Molato ci ha permesso di vedere un’opera straordinaria, costruita nei primi anni 20 e manutenuta perfettamente. Quest’opera, in 90 anni di esercizio, oltre a mantenere le sue funzioni originarie, si è dimostrata resiliente sia dal punto di vista dell’impatto dovuto agli eventi atmosferici sia verso i cambiamenti socio economici avvenuti nel Paese”.

Durante la visita guidata, sono state illustrate dai tecnici del Consorzio le funzioni della diga, la tipologia costruttiva e le due vasche in fase di realizzo, una di impatto getti e una di dissipazione. Queste ultime sono attualmente in costruzione ai piedi della diga ed avranno lo scopo di contenere l’impetuosità dell’acqua che, una volta raggiunta la massima capacità dell’invaso, dovrà essere fatta defluire, per motivi di sicurezza, attraverso gli scarichi di superficie posizionati nella parte più alta del corpo diga.

Visionata anche la centralina di Enel Green Power grazie alla quale ogni anno si producono fino a 5 milioni di kWh immessi nella rete di distruzione di energia elettrica.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.