“Il fascismo dalle mani sporche”, la presentazione al Teatro Trieste 34

“Le ‘mani sporche’ sono anche quelle di alcuni degli esponenti più importanti del regime come Costanzo Ciano, Roberto Farinacci, Carlo Scorza o il giovane marchigiano rampante Raffaello Riccardi. Pratiche tanto comuni da diventare tragicomiche se guardiamo alle vicende dei ‘pesci piccoli’ a caccia di buone occasioni nelle colonie dell’Africa orientale dopo la conquista dell’Etiopia. Un iceberg, quello della corruzione, di cui Mussolini era pienamente consapevole tanto da dedicare costanti attenzioni al suo occultamento attraverso censura e propaganda”.

Lo scrivono Paolo Giovannini e Marco Palla nel volume Il fascismo dalle mani sporche. Dittatura, corruzione, affarismo, che verrà presentato venerdì 25 ottobre, alle ore 18, al Teatro Trieste 34, in via Trieste 34 a Piacenza, per iniziativa della sezione Anpi cittadina ‘Medina Barbattini’.

“Un appuntamento entrato come abituale nel nostro calendario eventi – precisa il presidente sezionale Alberto Gorra -, nella immediata vicinanza del 28 ottobre, data enfatizzata dai fascisti di oggi in ricordo della marcia su Roma, una data che cambiò volto all’Italia, in seguito schiacciata per troppi anni dal pugno di un regime dittatoriale e ad alta corruzione. Una ricorrenza che intendiamo ‘presidiare’ affinché un tale regime non abbia più a ripetersi” conclude Gorra.

Il libro, uscito lo scorso gennaio per i tipi degli Editori Laterza, curato dai due docenti universitari nonché storici, raccoglie una serie di saggi di vari autori, frutto di analisi e di ricerche storiche sui documenti degli archivi e mette in evidenza quanto “Truffe, tangenti, arricchimenti inspiegabili, legami con la mafia” avessero caratterizzato il regime fascista, benché si fosse presentato come “una dittatura degli onesti”.

Al primo saggio di Paul Corner, che prende in esame la relazione tra dittatura e corruzione, e di converso tra fascismo e corruzione, seguono i risultati delle ricerche di studiosi su specifici personaggi del fascismo, o imprenditori legati a doppio filo, sulle repentine ascese e affermazioni di giovani politici e scandali connessi. Undici autori per altrettanti casi emblematici di un regime che del malaffare ha fatto sistema.

“Nei primi anni di vita il fascismo denunciò la decadenza del vecchio regime liberale – scrive Paul Corner – e in particolare l’inefficienza del parlamento, considerato semplicemente il luogo di accordi e compromessi all’insegna della corruzione, e promise la moralizzazione. (…) Nonostante la costante reiterazione del tema della moralizzazione della vita pubblica, il fascismo fu caratterizzato da un alto livello di corruzione, da un affarismo sfacciato, da un clientelismo e nepotismo senza precedenti”.

“L’auspicio – esortano i due curatori Giovannini e Palla – è che questo libro possa stimolare ulteriori ricerche sul piano scientifico, soprattutto sul piano locale e con la moltiplicazione di biografie anche ‘minori’, e che possa suscitare interesse e curiosità anche oltre la cerchia degli specialisti e della storiografia professionale”.

Nel corso della presentazione pubblica aperta a tutti i cittadini, al teatro Trieste 34, sono previsti interventi del giornalista e docente di storia Ermanno Mariani, autore di saggi, romanzi e studi sull’epoca fascista e di Edoardo Pivoni autore di alcune ricerche in tema.

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