Oneri di costruzione, Confedilizia fa il punto della situazione a Piacenza

Vivo successo della riunione indetta, nella Sede di Confedilizia Piacenza, dalla Sezione Edili dell’organizzazione per fare il punto sulla situazione degli “oneri di costruzione” varati dal Comune di Piacenza a seguito di una delibera della Giunta regionale, che ha fissato i termini secondo i quali le Amministrazioni comunali avrebbero dovuto provvedere a regolamentare la materia.

“In questa situazione – ha detto l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente del Centro studi della Confedilizia, nell’aprire la riunione alla quale ha preso parte anche l’onorevole Tommaso Foti – ci siamo perché nessuno, né politico né di associazioni di rappresentanza, ha accolto l’invito di Confedilizia a considerare gli effetti che il riferimento base ai valori Omi (anziché ai valori dell’edilizia economica e popolare, come prevede la legge) avrebbe causato. Ma non è detto che tutto sia stato fatto in modo innocente: con riferimento agli aumenti comportati dal riferimento della Regione, molti Comuni si sono vantati di agire in diminuzione mentre, come nel caso di Piacenza, si sono invece alzati, pur in una crisi dell’immobiliare che persiste e persiste in modo particolare a Piacenza”.

E’ poi intervenuto l’architetto Carlo Ponzini che ha fatto un ampio e approfondito riferimento sugli effetti dei nuovi oneri di costruzione rilevando, anzitutto, che “nell’ambito dell’autonomia comunale riconosciuta dalla Regione e da un suo atto deliberativo, il Comune di Piacenza ha rimodulato i valori unitari applicando la massima riduzione pari al 15% dei valori U1 (Urbanizzazione primaria) e U2 (Urbanizzazione secondaria) previsti dalla Delibera regionale per tutte le funzioni; tali valori unitari, nel caso di funzioni commerciali o residenziali, sono stabiliti in €/mq 165,75. Il Comune di Piacenza ha inoltre applicato una riduzione, pari al 30% su U1 e 30% su U2, per gli interventi nelle frazioni. Prima dell’entrata in vigore della nuova delibera gli oneri di urbanizzazione (U1+U2) per la nuova costruzione residenziale erano pari a €/mq 102,29 (il nuovo valore di €/mq 165,75 rispetto al precedente è aumentato di circa il 62%)”.

Anche la quota del costo di costruzione viene ora regolamentata dalla delibera regionale 186/2018. Rispetto al costo precedente di base, fissato in €/mq 684,19, esso è stato cambiato in quanto è stato rapportato ai valori OMI più recenti, definiti dalla Agenzia delle Entrate, per le diverse zone del territorio piacentino. “Per esempio – ha detto Ponzini – se si prende un edificio di nuova realizzazione, in zona semicentrale (b.ra Milano, viale Sant’Ambrogio, via Beati, via Boselli, Infrangibile, b.ra Torino, via XXI aprile) il Costo di costruzione è salito da €/mq 684,19 a €/mq 985,63 (il nuovo valore di €/mq 985,63 rispetto al precedente è aumentato di circa il 44%)”.

“Il costo di costruzione varia – ha aggiunto – in base alle diverse zone, tipologie e funzioni. Nel caso in cui non vi sia consumo del suolo la legge regionale obbliga i Comuni ad applicare riduzioni ai contributi di costruzione che dovranno essere non minori del 35% rispetto a quello previsto per le nuove costruzioni; tale riduzione, secondo l’intento del legislatore, può salire fino al 100%”.

“Il Comune di Piacenza – ha detto ancora l’architetto Ponzini – per gli interventi di ristrutturazione urbanistica, edilizia, addensamento o sostituzione urbana all’interno del territorio urbanizzato, ha ridotto il contributo di costruzione nella misura minima del 35% rispetto a quello previsto per le nuove costruzioni, non prendendo in esame ulteriori deduzioni ad eccezione di alcune funzioni, tra le quali la funzione turistico ricettiva. Il contributo di costruzione aumenta sempre, nei casi di nuove costruzioni, in qualsiasi parte della città, ed aumenta in modo variabile dal 5,54% (a Borgotrebbia) al 28,41% (alla Galleana o alla Besurica). Se si tratta d’intervento di ristrutturazione urbanistica ed edilizia, addensamento o sostituzione urbana o di intervento di recupero o riuso di immobili dismessi o in via di dismissione si ha un decremento variabile dal 31,40% (a Borgotrebbia) al 16,53% (Galleana)”.

“Si può dire – ha concluso – che è vero che si salvaguarda il territorio permeabile al di fuori ed all’interno del tessuto urbanizzato con un incremento del contributo di costruzione (che passa da €/mq 102,29 ad €/mq 165,75), ma è anche vero che si aumentano gli oneri anche all’interno del tessuto urbanizzato per nuove costruzioni, con percentuali variabili, dal 5,54% al 28,41 %, se non si adottano tecnologie ecologiche a salvaguardia dell’ambiente”.

Dopo alcuni interventi che hanno richiesto al relatore chiarimenti (che lo stesso ha fornito), la riunione è stata chiusa da Sforza Fogliani che ha anzitutto ringraziato la Sezione Edili della Confedilizia, che ha fornito un supporto agli imprenditori e ai proprietari di terreni (rappresentati alla riunione dal Presidente avvocato Caminati) chiarendo cosa sia effettivamente successo al comune di Piacenza e, soprattutto, lamentando che – sulla scia di quanto voluto dalla Regione e senza aver minimamente protestato nei confronti della stessa – si sia adottato un provvedimento in fretta e furia accampando (davanti alla richiesta del capogruppo liberale Levoni di rinviare di un po’ la delibera per consentire un approfondimento della stessa) un termine ultimo di provvedere che, in realtà, non esisteva perché un rinvio non avrebbe di fatto provocato alcunché.

Sempre in chiusura, Sforza Fogliani ha anche lamentato che la Giunta di centrodestra del Comune non senta il dovere di rivedere al ribasso l’imposta sulle aree fabbricabili e cioè su aree che in realtà non sono fabbricabili, sia per l’andamento del mercato immobiliare in sé sia, soprattutto, perché proprio la delibera di aggravamento degli oneri di costruzione da parte dell’Amministrazione comunale ne impedisce assolutamente la fabbricabilità quand’anche ve ne sia la volontà.

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