Qualità della vita, Piacenza perde altre posizioni: è 32esima. Bene il lavoro, male salute, ambiente e sicurezza

Trento al top in Italia per qualità della vita, davanti a Pordenone e Sondrio, mentre Piacenza continua a perdere posizioni passando dal 28esimo dello scorso anno al 32esimo posto (eravamo 20esimi nel 2017).

E’ il quadro disegnato dall’annuale classifica (relativa a 107 province) realizzata da Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua ventunesima edizione. A monopolizzare la top ten città del Nord Est e del Nord Ovest: dietro alle tre già citate ci sono Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, quest’ultima al primo posto lo scorso anno. Cinque le province in Emilia Romagna che precedono Piacenza: Bologna (13esimo posto), Modena (15esimo), Parma (20esimo), Forlì Cesena (21esimo), Reggio Emilia (25esimo).

“Nel 2019 – osserva Italia Oggi nell’articolo a firma di Silvana Saturno – la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110”.

Dall’indagine emerge il divario tra nord e sud, per trovare le prime province del Sud bisogna arrivare al 69° e al 70° posto, dove compaiono Potenza e Matera. Ad occupare l’ultima posizione in graduatoria è Agrigento: “Nel Mezzogiorno e nelle Isole – si legge -, il «buon vivere» è ancora un miraggio: in 35 province su 38 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente; al contrario, nel Nordest, in 22 province su 22 la qualità della vita è buona o accettabile, in nessuna scarsa o insufficiente. Nel Nordovest, la qualità è buona o accettabile in 23 su 25 province (solo in due scarsa)”.

“Nelle province di piccole e medie dimensioni si vive meglio che nelle metropoli – osserva Italia Oggi -, tuttavia le performance di alcune grandi città nel 2019 migliorano: Roma risale dall’85° al 76° posto; Milano dal 55° al 29°, Torino dal 78° al 49°; Bologna dal 43° al 13°. Per quanto riguarda Napoli, il salto è dal 108° al 104° posto: considerando che però il numero di province analizzate si è ridotto da 110 a 107, si tratta di una conferma”.

TENORE DI VITA E AFFARI E LAVORO AL TOP, MALE AMBIENTE E SICUREZZA – L’indagine sulla qualità della vita compiuta da Italia Oggi, offre inoltre la possibilità di ampliare le chiavi di lettura a seconda del singolo parametro preso in considerazione.

“Nell’edizione 2019 – si legge nell’articolo – sono state incluse informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita; la dimensione servizi finanziari e scolastici è stata sostituita da quella “istruzione, formazione e capitale umano”; sono stati individuati nuovi “cluster” di analisi che hanno dato vita a cinque raggruppamenti di province omogenei (rinominati dal settimanale “Italia Mediterranea”; “Italia Francigena”; “Italia Padana”; “Italia Metropolitana”; “Italia Adriatica”, ndr) in cui è possibile riscontrare caratteristiche simili”.

Ma come si colloca Piacenza analizzando nel dettaglio questi singoli “cluster” di analisi? Partendo dalla dimensione “Affari e Lavoro”, Piacenza è al 23esimo posto (al settimo posto in Regione), con risultati particolarmente rilevanti alla voce “Tasso di occupazione” (ottava posizione in Italia).

Va meno bene quando si parla di ambiente, dove Piacenza si colloca al 55esimo posto nella graduatoria assoluta. Negativo anche il sotto-parametro relativo alla concentrazione annua di No2 (biossido di azoto), in cui siamo all’80esimo posto e alle Pm10 (66esima posizione). Per quanto riguarda il verde urbano, Piacenza si colloca al 44esimo posto; mentre alla voce offerta trasporti pubblici al 51esimo posto.

Un altro parametro preso in considerazione per stilare la classifica sulla qualità della vita è quello definito “Reati e sicurezza”. Qui Piacenza si colloca all’81esimo posto: scendendo ancora di più nel dettaglio, siamo all’88esima posizione nella categoria “reati contro la persona”, alla 72esima posizione in quella dei “reati contro il patrimonio” e alla 34esima in quella “omicidi volontari per 100mila abitanti”. Colpisce il dato relativo agli “omicidi colposi e preterintenzionali per 100mila abitanti”, che ci colloca al 106esimo posto, in penultima posizione. Va meglio alla voce “tentati omicidi”, dove siamo 18esimi e a quella relativa alle violenze sessuali (11esimi). Male per quanto riguarda scippi e borseggi, dove Piacenza è all’85esimo posto.

Altre dimensioni analizzate da “Italia Oggi” sono quelle sulla sicurezza sociale e personale e l’istruzione e formazione. Qui la nostra città va meglio rispetto ai parametri precedentemente analizzati: nella prima categoria siamo al 22esimo posto; mentre nella seconda al 25esimo. Nel sistema salute – categoria che intende fornire uno spaccato sulla dotazione di strutture sanitarie delle singole provincie – andiamo meno bene, e ci collochiamo solo al 69esimo posto. Siamo invece al 38esimo posto per quanto riguarda la dimensione relativa al tempo libero e turismo, mentre al 20esimo posto alla voce “tenore di vita”: in questo caso siamo all’11esimo posto nel sotto-parametro relativo a “reddito medio disponibile pro capite” e al 28esimo per quanto riguarda la “retribuzione media annua lavoratori dipendenti”.

RIFONDAZIONE “LA GIUNTA INVERTA LA ROTTA” – “La classifica annuale delle 107 province italiane per qualità della vita restituisce una chiara valutazione sulla Giunta Barbieri”. E’ il commento di Rifondazione Comunista all’indagine di Italia Oggi: “L’egregio lavoro portato avanti dalla Sindaca, infatti, – affermano .- ci fa crollare in due anni dal ventesimo al trentaduesimo posto, confermando il trend già registrato lo scorso anno quando ci si assestò al ventottesimo. Fiori all’occhiello della nostra città sono, per nulla inaspettatamente, l’ambiente (con un cinquantacinquesimo posto e picchi assoluti nei sottoparametri relativi al biossido di azoto e alle polveri sottili), il verde (sessantaseiesimi), il trasporto pubblico (cinquantunesimi) e persino la sicurezza (ottantunesimi)”.

“Questa Giunta è riuscita, insomma, a regalarci la maglia nera della Regione Emilia Romagna per il secondo anno consecutivo, un risultato niente male per chi aveva promesso di cambiare radicalmente la città (forse intendevano in peggio) e per chi aveva fatto della sicurezza dei cittadini il proprio cavallo di battaglia! “Siamo in ottima posizione per quanto riguarda gli affari e il lavoro” (ottavi per tasso di occupazione!), ci risponderanno, ma a noi viene da chiedere alla Barbieri cosa se ne fa un cittadino del lavoro se poi non può trascorrere una vita serena utilizzando il frutto del proprio lavoro, appunto”.

“Come Rifondazione Comunista – aggiungono – riteniamo completamente errata la strada intrapresa dalla giunta. Una strada lastricata di cemento e di investimenti esclusivamente a favore dei grandi capitali, a opera di una Sindaca che si fa cieca di fronte ai bisogni reali dei cittadini che chiedono semplicemente la salvaguardia della propria vita. Se si continuerà a investire nel cemento, dai supermercati al nuovo polo logistico di Roncaglia, finanche al futuro ospedale con tutto ciò che ne consegue, questo crollo non sarà che un inizio”. “Chiediamo, dunque, alla signora Barbieri – concludono – di invertire drasticamente la rotta e di pensare di più ai nostri concittadini e meno alle casse del Comune e non lo chiediamo perchè siamo all’opposizione in Consiglio, ma perchè ci stanno più a cuore le persone che i soldi”.