Fratelli d’Italia “Istituire in Regione la Commissione anti mafia”

“Sulla lotta alla mafia la Destra italiana non ha niente da imparare da alcuno: la nostra storia personale ci consente  di andare a testa alta, come si conviene alle persone per bene” con queste parole l’onorevole Tommaso Foti ha concluso la manifestazione “Con lo Stato contro ogni mafia”, tenutasi all’Auditorium comunale di Podenzano (Piacenza).

Dopo i saluti dei consiglieri comunali Riccardo Sparzagni e Sara Soresi, la parola è passata all’onorevole Wanda Ferro, Segretaria della Commissione parlamentare antimafia, che ha illustrato in profondità  i dati relativi alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna. “La vostra regione – ha spiegato – che si caratterizza per un territorio ricco e produttivo, oltre che per una posizione geografica strategica, è molto appetibile per le mafie: dall’ndrangheta presente in Emilia alla camorra attiva in Romagna”. “Le mafie sono un cancro difficile da estirpare, compete tuttavia al legislatore fornire a chi le contrasta strumenti idonei. L’assegnazione degli appalti al massimo ribasso – ha concluso Ferro – è stata la causa prima dell’infiltrazione mafiosa nel territorio emiliano-romagnolo”.

Appassionato intervento dell’onorevole Andrea Del Mastro, Presidente della Giunta per le autorizzazioni, che ha rivendicato “la dura battaglia intrapresa per impedire che atteggiamenti irresponsabili quando non penalmente rilevanti infanghino la Camera”. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha quindi ripercorso le vicende che  riguardano l’onorevole Occhionero, eletta nelle fila di Liberi e Uguali e oggi passata a Italia Viva, che al telefono definiva “santo” Matteo Messina Denaro, a tacere del suo assistente parlamentare accusato di portare pizzini in carcere ai mafiosi”.

Per Foti “è stato tanto vile quanto meschino tentare di associare il nostro partito alle vicende penali personali dell’ex presidente del consiglio. Oggi speravo che chi ci ha accusato venisse a spiegarcene le ragioni, come noi abbiamo fatto in occasione di altre iniziative organizzate contro la mafia. Non mi sorprende tuttavia la loro assenza: temevano forse che ricordassi loro lo studio “Il cane non ha abbaiato” in cui viene rimarcato come, nei territori della Regione governati da lustri dalle forze politiche di sinistra, le mafie abbiano messo solide radici nel tessuto economico ed istituzionale”.

Foti non ha fatto sconti: “A chi invoca commissioni di inchiesta locali, mi corre l’obbligo di fare presente che la Emilia-Romagna è una delle poche regioni in Italia a non avere istituito la Commissione di inchiesta sulla mafia. Del resto – ha rimarcato il Vice-capogruppo alla Camera –  l’unico comune sciolto per mafia in Emilia è stato quello di Brescello, il cui sindaco era certamente di sinistra”. “Infine appare del tutto poco commendevole quanto accaduto nel comune di Finale Emilia – ha concluso Foti – interessato da vicende di mafia che, come diremmo a Piacenza, hanno le uova”.

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