Sempre più rifiuti da gestire: a Piacenza in un anno prodotti quasi 700 kg a testa

Sempre più rifiuti urbani in Italia e Piacenza non fa eccezione: nella nostra provincia nel 2018 ogni abitante ne ha prodotti 693,6 kg (erano 653 l’anno precedente), quantità che vale il sesto posto a livello nazionale in questa particolare classifica.

Il dato è contenuto nell’edizione 2019 del Rapporto Rifiuti urbani di Ispra (Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale), report che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani a livello nazionale, regionale e provinciale.

Guardando alla tabella dedicata alla situazione della provincia di Piacenza nell’anno 2018 (popolazione pari a 287.152) il totale dei rifiuti urbani complessivi prodotti in 12 mesi è di 199mila e 162 tonnellate, pari a 693,6 di rifiuti annui pro-capite. Solo l’anno precedente il totale era stato di 187mila 646 tonnellate, pari a 653,5 kg a testa. Ad aumentare però è stata anche la raccolta differenziata, passata in un anno dal 60,8% al 67,9%.

ITALIA – Dopo sei anni di decrescita, sotto 30 milioni di tonnellate, nel 2018 la produzione nazionale dei rifiuti urbani torna a superare tale cifra e si attesta a quasi 30,2 con un aumento del 2% rispetto al 2017. La crescita è ancora maggiore se si guarda al dato pro capite: +2,2%, che in termini di quantità è pari a poco meno di 500 chilogrammi per abitante.

I valori più alti di produzione pro capite si osservano per il Centro, con 548 chilogrammi per abitante, con un aumento di oltre 10 kg per abitante rispetto al 2017. Il valore medio del nord Italia si attesta a circa ai 517 chilogrammi per abitante, in crescita di 14 kg per abitante rispetto al 2017, mentre il dato del Sud si attesta a 449 chilogrammi per abitante, con un aumento di 7 kg. La produzione pro capite di questa macroarea risulta inferiore di quasi 51 chilogrammi per abitante rispetto al dato nazionale e di quasi 100 chilogrammi in raffronto al valore medio del Centro. Ad eccezione di Marche, Molise e Sicilia, tutte le regioni italiane fanno rilevare, tra il 2017 e il 2018, una crescita della produzione dei rifiuti urbani. I maggiori incrementi si osservano per il Piemonte (+5,1%), il Trentino Alto Adige (+4,5%) e la Sardegna (+3,7%).

Analogamente ai precedenti anni, la produzione pro capite più elevata, con 660 chilogrammi per abitante per anno, si rileva per l’Emilia Romagna, il cui dato risulta in crescita del 2,8% rispetto al 2017. Segue la Toscana, il cui pro capite si attesta a 612 chilogrammi per abitante, che fa rilevare una crescita dell’1,8%. In tali contesti il valore è influenzato dalla tendenza all’assimilazione, che porta a computare nei rifiuti urbani anche quelli da attività artigianali, commerciali e di servizio. Guardando al dato provinciale, sono in Emilia Romagna le province che producono più rifiuti: Reggio Emilia (761 kg), Rimini (754), Ravenna (735) e Forlì-Cesena (726).

Per quanto riguarda la raccolta differenziata si conferma il trend di crescita anche nel 2018 con un +2,6 punti percentuali a livello nazionalerispetto all’anno precedente, raggiungendo così il 58,1%. Nell’ultimo decennio la percentuale è aumentata di quasi 25 punti percentuali, passando dal 35,3% al 58,1%. In termini quantitativi da circa 9,9 milioni di tonnellate a 17,5 milioni di tonnellate. Sono 7 le regioni italiane che superano l’obiettivo del 65% di differenziata fissato, al 2012, dalla normativa: Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%),Marche (68,6%), Emilia Romagna (67,3%), Sardegna (67%) e Friuli Venezia Giulia (66,6%). Tra queste regioni, quelle che fanno registrare i maggiori incrementi delle percentuali di raccolta sono, nell’ordine le Marche, la Sardegna e l’Emilia Romagna.

Percentuali ancora più alte di differenziata si registrano a livello provinciale: a Treviso, che si attesta all’87,3%,seguita da Mantova (87,2%), Belluno (83,4%) e Pordenone (81,6%). Significativa la crescita in Sicilia di Siracusa: quasi 11 punti in più di differenziata (dal 15,3% del 2017 al 26,2% del 2018) e Messina (dal 20,8% del 2017 al 28,7%). In Calabria cresce Crotone (27,3%, a fronte del 22,9% del 2017).

Tra i rifiuti differenziati, l’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia: rappresenta il 40,4% del totale e nel 2018 registra un’ulteriore impennata con un + 6,9% rispetto al 2017. Tra 2016 e 2017 era stato solo +1,6%. Da dove viene questa tipologia di rifiuto: soprattutto da cucine e mense (67,6%) e da rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi (28,2%). Al secondo posto per quantità, carta e cartone (19,5% del totale), con 3,4 milioni di tonnellate e una crescita del 4,3% rispetto al 2017. Segue il vetro con oltre 2,1 milioni di tonnellate. La plastica fa registrare una crescita della raccolta del 7,4%, con un quantitativo complessivamente intercettato pari a quasi 1,4 milioni di tonnellate.

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