Studenti piacentini in Norvegia per la pace e l’integrazione foto

Dal 9 al 13 dicembre 2019, alcuni studenti del Polo Volta di Castel San Giovanni, insieme ad una delegazione di colleghi più giovani provenienti dell’Istituto Comprensivo Casaroli, hanno partecipato in Norvegia ad uno scambio nell’ambito del progetto Erasmus “Journeys for Peace”, presso la scuola Ingieråsen skole di Kolbotn.

Durante lo scambio, i ragazzi hanno condiviso con le altre commissioni, provenienti da Germania, Bulgaria e Spagna, le azioni di pace che sono state scelte per essere eroi in prima persona nella propria comunità. Il 10 dicembre, giornata della consegna del premio Nobel per la Pace ad Oslo, hanno lavorato insieme per assegnare un loro riconoscimento a chi sta contribuendo per dar vita ad un clima di pace e democrazia nel mondo. I candidati proposti dagli studenti della scuola di Kolbotn erano: Greta Thunberg, International Rescue Committee, Reporters Without Borders, World Food Programme, Control Arms Coalition. In gruppi, gli alunni hanno esposto le ragioni per cui votare una o l’altra organizzazione e a vincere è stata Greta.

In serata, i ragazzi hanno partecipato alla fiaccolata tradizionale che si svolge ogni anno ad Oslo nel giorno della consegna del premio, per celebrare l’evento; quest’anno era in onore del primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali. Atmosfera magica, sensazione di sentirsi parte di una cosa grande e desiderio di essere in prima persona costruttori di pace. Un altro momento molto significativo del viaggio è stato conoscere la storia dell’attacco terroristico di Utøya, ad opera di un uomo norvegese militante di estrema destra antidemocratico, antiislamista ed antifemminista. Il 22 luglio 2011, in poche ore, aveva fatto scoppiare una bomba distruggendo parte del palazzo che ospita i ministeri norvegesi, uccidendo 8 persone, uccidendo barbaramente 69 ragazzi di Utøya, bellissima isola situata in un fiordo norvegese non molto distante da Oslo. È una storia tremenda: i 69 giovani stavano partecipando ad un camp per riflettere e contribuire alla democrazia del loro Paese, al multiculturalismo, alla ricchezza della diversità, alla tolleranza e sono stati uccisi proprio per questo motivo.

Chi li ha ammazzati voleva difendere la Norvegia dall’invasione e dal pericolo che il popolo norvegese fosse sostituito da altre culture. Chi li ha uccisi è convinto che chi è diverso per cultura o religione sia una minaccia, che l’unico posto nella società per le donne sia il focolare domestico. Purtroppo ci sono ancora persone, in diversi Paesi europei (e non solo), che sostengono queste idee con dure parole. Ma le ragazze e i ragazzi di Utøya non possono essere morti invano. Riflettere su quanto è successo e conoscere la storia aiuta ad essere critici e a fare scelte giuste, ma c’è ancora tanta strada da percorrere per far sì che queste cose terribili non succedano più. Ognuno è chiamato a fare la sua parte per un mondo migliore, in cui al posto della paura delle diversità ci siano l’empatia, l’accoglienza e il rispetto.

Ed ecco la conclusione di questo viaggio. Lo scambio in Norvegia è stato l’ultimo atto del progetto Erasmus Journeys for Peace che ha visto collaborare insieme il Polo Volta e l’I. C. Casaroli di Castel San Giovanni. 28 mesi dedicati a capire quanto la parola Journeys (viaggi) acquisti significati diversi: speranza, paura, scoperta, attesa, cammino, fatica, gioia, stupor e crescita. Ma in tutte le accezioni in cui si possa considerare, c’è sempre un incontro. E qui sta a ciascuno rendere questo incontro speciale e unico. Salutandosi, gli studenti si sono ricordati a vicenda di portare nel cuore tutto quello che hanno imparato, che li ha cambiati e resi migliori.

Questa conclusione non è realmente una fine, ma un nuovo inizio: l’inizio del loro cammino come persone nuove e forse migliori. Non si deve mai smettere di credere in un mondo in cui il rispetto, l’empatia e la tolleranza siano lo stile di vita a cui portano le nostre scelte… Come si conclude la poesia dedicata alle ragazze e ai ragazzi della strage di Utøya: “Hey, hey, time to get up and change the world”!