Bernini “Il nostro passato è la nostra forza, Fi tornerà a crescere” foto

“Bonaccini si vergogna di essere del Pd, sta facendo finta di essere qualcosa d’altro. Ma questo non aiuta: chi si vergogna della propria storia non vince, perché non è in grado di creare le condizioni del proprio futuro. Il nostro passato invece è la nostra forza: Forza Italia è già un grande partito, deve tornare ad essere un partito ‘grande’, come dice il mio amico senatore Paroli”.

Obiettivo questo, alla portata degli azzurri, dice Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, ex ministro e già candidata alla presidenza della Regione nel 2010 contro Vasco Errani, a Piacenza per sostenere i quattro candidati alle regionali Leonardo Bersani, Marcello Minari, Simona Traversone, Maria Rosa Zilli, a fianco di Lucia Borgonzoni.

“Forza Italia è un grande partito che porta avanti grandi idee, progetti, programmi, liberali, di crescita, liberali, che sono il pane, l’acqua e l’aria in una Regione come Emilia Romagna che si è chiusa in se stessa senza fare innovazione – dice Bernini -. Deve tornare ad essere un partito ‘grande’, come dice il mio amico senatore Paroli”.

“Abbiamo ampi margini di miglioramento, le nostre percentuali sono già in crescita. Il mio obiettivo è quello di tornare alle due cifre, non so se accadrà al termine di questa campagna elettorale, ma accadrà presto”.

Accanto alla senatrice Bernini, il collega Adriano Paroli, coordinatore regionale e il commissario provinciale Gabriele Girometta.

“La sinistra è preoccupata, in questa campagna elettorale: Bonaccini ha paura di andare a casa – afferma Girometta -, perché c’è voglia di cambiamento, voglia di fare impresa e non solo di pagare le tasse”.

La parola passa poi ai candidati regionali.

“Ho deciso di candidarmi perché c’è davvero l’opportunità di cambiare dopo 50 anni – dice Leonardo Bersani, imprenditore e vice presidente del consorzio Agri Latte -, portando avanti le nostre idee che sono quelle di un movimento liberale, moderato. Vogliamo cambiare un sistema d’impresa ancora vecchio stampo, di tipo cooperativistico, sostenendo invece anche le piccole imprese e potenziando le nostre università, che sono un’eccellenza”.

Simona Traversone, impiegata presso studio commercialista, già vicesindaco di Caminata dal 2014 al 2018 e successivamente assessore al neonato comune Alta Val Tidone, annuncia invece il suo impegno per promuovere il turismo. “La Regione deve iniziare a puntare su piccoli borghi, investendo risorse per la valorizzazione del territorio.

Marcello Minari, intermediario assicurativo di Fiorenzuola d’Arda con un passato nella piccola impresa, dice che,  proprio partendo dall’ispirazione liberale di Forza Italia, “ci deve essere maggiore attenzione verso il privato, questo vale anche nel sistema della sanità. I commercianti vanno sostenuti, va dato sostegno anche in commercio ambulante”.

Maria Rosa Zilli, avvocato e assessore a Cortemaggiore, oltre che consigliere provinciale, ricorda come il suo cammino in politica sia stato intrapreso proprio grazie al coordinatore Girometta.  Tra le battaglie che porterà avanti, oltre alla valorizzazione del volontariato, figura anche quello di un ri – potenziamento delle Province. “Di modo che possano riavere competenze e fondi – afferma – per far fronte ai bisogni del territorio: in questi anni abbiamo avuto un grande deterioramento delle strade e poco investimento su edilizia scolastica”.

A tenere banco, però, sono anche le recentissime dimissioni del capogruppo di Forza Italia, Sergio Pecorara che approderà – per il momento – al gruppo misto.

Taglia corto su questo punto il coordinatore regionale Adriano Paroli, il quale dice che “sapevamo che il capogruppo si stava guardando attorno”, e che “fin dall’inizio (dell’amministrazione Barbieri, ndr) il gruppo era fibrillazione”. Ora, nonostante “i partiti alleati che ci tirano la giacchetta”, occorre garantire il sostegno alla maggioranza e al sindaco di Piacenza, oltre a sostenere il partito di Forza Italia durante le elezioni.

Per Girometta il gruppo di Fi non viene a mancare, così come il sostegno all’amministrazione comunale e anche ai valori del partito di cui Pecorara è stato – ad eccezione di un breve flirt per la Margherita – militante per oltre 20 anni.

 

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