Cade un fusto radioattivo durante la movimentazione, ispettori a Caorso

La centrale nucleare di Caorso (Piacenza) è stata nei giorni scorsi al centro di un’ispezione dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin).

Nella nota diffusa dall’ente si evidenzia “un evento anomalo verificatosi nel corso delle attività di movimentazione di rifiuti radioattivi”. Viene sottolineato che non si è verificata “nessuna conseguenza radiologica per la popolazione e l’ambiente”.

L’Isin ha effettuato, nella giornata del 31 gennaio 2020 – spiega la nota pubblicata sul sito dell’Ispettorato – “un’ispezione straordinaria presso la centrale di Caorso, dove il giorno precedente si era verificata un’anomalia all’interno di uno dei depositi della centrale, riguardante la caduta dal proprio alloggiamento di stoccaggio di un fusto contenente rifiuti radioattivi costituiti da resine a scambio ionico esauste”. “L’attività di movimentazione dei fusti – viene precisato – è propedeutica alla predisposizione delle spedizioni in Slovacchia per il trattamento e il condizionamento dei rifiuti. Le operazioni avvengano in maniera remotizzata, ossia senza presenza di operatori all’interno del deposito”.

Decommissioning Caorso

Il decommissioning nei giorni scorsi

“L’evento era stato notificato dalla Sogin, che gestisce l’impianto, – precisa la nota – con la descrizione delle cause e delle azioni intraprese, consistenti nella messa in sicurezza del fusto lievemente danneggiato, ma con il coperchio ancora in posizione, la pulizia e decontaminazione dell’area interessata dalla caduta e l’effettuazione delle misure radiometriche del caso. In particolare, le cause dell’evento sono state individuate nel non corretto riposizionamento del sistema di arresto dei fusti, all’uscita dalla rispettiva posizione di stoccaggio”.

“L’ispezione dell’Isin si è svolta in collaborazione con funzionari dell’Arpa Emilia Romagna, che hanno provveduto ad effettuare misure radiometriche indipendenti. Sulla base delle evidenze acquisite, l’evento non ha comportato conseguenze radiologiche per la popolazione e per l’ambiente”. “Le operazioni di predisposizione dei fusti per le spedizioni in Slovacchia – si conclude la nota – riprenderanno non appena saranno poste in essere, sotto il controllo dell’Isin, le misure correttive atte ad evitare il ripetersi dell’anomalia”.

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