Cercasi biancheria per pazienti ricoverati: l’appello dell’Usl alla cittadinanza

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Biancheria intima per i pazienti ricoverati nel piacentino.

L’appello alla cittadinanza viene dall’Ausl di Piacenza, che sui propri canali social informa di essere alla ricerca di magliette, mutande, calzini e altri indumenti intimi da destinare ai malati di covid 19 ricoverati nel nostro territorio. “Come sapete – si legge nel post pubblicato sulla pagina facebook dell’Azienda Sanitaria -, le regole per impedire la diffusione del virus covid 19 non consentono ai familiari dei pazienti di far visita ai propri congiunti ricoverati. Inoltre molti sono a loro volta in isolamento fiduciario e non possono allontanarsi da casa. Vengono così a mancare la possibilità di avere il cambio periodico della biancheria intima, che rappresenta il comfort minimo per ogni persona”.

“L’Azienda Usl – continua – fa dunque un appello alla cittadinanza per raccogliere e donare magliette (taglia dalla L in su), biancheria intima (mutande uomo e donna dalla taglia M in su), calzini uomo donna (misure per adulti), pigiami, pantofole e asciugamani da destinare ai pazienti ricoverati”.

Gli indumenti – fa sapere l’Ausl – possono essere consegnati a partire da oggi, martedì 31 marzo, in un apposito punto di raccolta allestito per l’iniziativa accanto all’ingresso del nucleo antico dell’ospedale di Piacenza. Il centro (ex sede Amop) è aperto in via Taverna 47 (ingresso esterno con affaccio sul parcheggio) da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00 e sabato dalle 9 alle 12.
Nel punto raccolta saranno presenti personale sanitario e volontari, che raccoglieranno gli indumenti e provvederanno alla distribuzione ai reparti che ne hanno necessità.

A parte l’intimo, che deve essere necessariamente nuovo – spiega l’Azienda Sanitaria -, il resto dei capi può essere usato ma in buono stato, naturalmente pulito e stirato. Grazie davvero a chi – il ringraziamento finale -, rispondendo a questo appello, compie un gesto di solidarietà verso le persone ricoverate e le famiglie che in questo momento stanno vivendo anche il disagio di non poter accudire i loro cari in ospedale.

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