Piacenza piange la scomparsa di don Bosini, fondatore de La Ricerca

Il mondo del volontariato e la Chiesa piacentina piangono la scomparsa di don Giorgio Bosini, fondatore de La Ricerca.

Don Bosini è stato ricoverato in ospedale nella serata del 16 marzo ed è spirato nelle ore successive. Nel 2017 aveva ricevuto la benemerenza civica Piacenza Primogenita, mentre nel 2011 gli era stato consegnato l’Antonino d’oro. Don Bosini aveva fondato, nel 1980, l’associazione La Ricerca, realtà antesignana nel Piacentino nella lotta alle tossicodipendenze e attiva sul fronte della prevenzione e dell’educazione. Presidente dell’associazione fino al 2008, don Bosini ricopriva ancora il ruolo di presidente emerito. Dal 2014 si era ritirato dalle attività per motivi di salute.

Monsignor Vescovo Gianni Ambrosio e tutta la comunità diocesana piacentino-bobbiese, ricordando “il grande servizio che don Giorgio ha svolto, esprimono il proprio cordoglio a tutti i famigliari e parenti”. La sepoltura avverrà in forma privata. In ossequio delle norme di sicurezza, non si possono tenere veglie di preghiere e la celebrazione esequiale.

CHI ERA DON BOSINI – Don Giorgio Bosini è stato ordinato sacerdote il 22 maggio 1965. Molti e impegnativi gli incarichi che nel tempo gli sono stati affidati. A partire dalla nomina a vicario parrocchiale nella comunità cittadina di Nostra Signora di Lourdes, vice assistente diocesano Acr (Azione Cattolica Ragazzi) e Direttore della Caritas Diocesana.

Ha ricoperto anche il ruolo di Economo Diocesano, di Presidente dell’Istituto Madonna della Bomba-Scalabrini e il ministero di Cappellano nella Casa Madre delle Figlie di Sant’Anna. E naturalmente la missione a cui dedicato la sua vita, presidente dell’Associazione “La Ricerca”, della quale ne è stato il fondatore. Nel 2011 gli era stato conferito l’Antonino d’Oro come riconoscimento per la passione, umiltà e fedeltà con cui ha portato avanti il suo ministero sacerdotale, “animato da un profondo amore a Dio e a ogni persona, in particolare se segnata dal disagio e dalla fragilità”.

Don Bosini Antonino d'oro

“La vocazione – aveva affermato Don Bosini in un’intervista a Radio Vaticana, non è un giogo. E’ un “sì” che si dice ad una scelta di vita molto bella e se uno si fida della bontà di Dio, quando uno è aperto a questo “sì”, si possono dire anche i “no” a tante cose che magari costano”.

L’Associazione “La Ricerca” non è mai stata definita da don Giorgio come una “sua creatura”, ma frutto di un impegno comune iniziato nel 1980, su richiesta del vescovo Enrico Manfredini, in seno alla Caritas diocesana. Insieme a un gruppo di volontari, prendendo come riferimento il modello terapeutico Progetto Uomo di Don Mario Picchi, Don Bosini ha raccolto la sfida di dare una risposta al disagio giovanile e alla tossicodipendenza che, in quegli anni, si stavano diffondendo anche nella nostra città e provincia.

Nel tempo l’Associazione ha poi sviluppato una serie di servizi alla persona nel tentativo di dare una risposta ai problemi non solo della droga, ma anche – ad esempio – dell’ anoressia e dell’ alcolismo. Più volte Don Bosini ha affermato: “Si impara prima di tutto ad ascoltare, a guardare le persone non per come appaiono, ma per quello che sono dentro. Ho imparato l’onestà con me stesso, riconoscendo che il Signore, quando ti fa incontrare i poveri, ti dà un beneficio. Non è un problema in più. A me ha fatto crescere molto sul piano umano e nel rispondere al vero bisogno di ogni persona”.

E poi il suo invito a investire nell’educazione: “Dobbiamo puntare sulla prevenzione, sull’educazione, sulla scuola e sulla famiglia. Lavorare perché un ragazzo stia bene e non aspettare che stia male per intervenire”.

LA SUA BIOGRAFIADon Giorgio Bosini nasce a Gossolengo (Ciavernasco di Settima) il 2 novembre 1940.
Nel 1952 entra nel Seminario vescovile; nel 1957 passa al Collegio Alberoni. Ordinato sacerdote il 22 maggio 1965, presta servizio pastorale nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes con il parroco don Armando Borella. Nel 1970 è nominato assistente diocesano dell’A.C.R. (Azione Cattolica Ragazzi). Insegna religione alla scuola media “Manzoni” e poi al “Faustini”.

Nel 1978 il vescovo di Piacenza, mons. Enrico Manfredini lo nomina direttore dell’istituto Madonna della Bomba in affiancamento a don Serafino Dallavalle, e assistente della Caritas, direttori i coniugi Chiappini, rimane fino al novembre del 1981, data in cui parte per Roma per un percorso formativo presso il Ceis (Centro italiano di solidarietà) di don Mario Picchi per la cura e il recupero di giovani tossicodipendenti.

Nel 1983 apre a Piacenza il Centro di solidarietà “La Ricerca”, una realtà che don Giorgio non ha mai definito come ‘sua creatura’, ma frutto di un impegno comune iniziato nel 1980, su richiesta del vescovo Enrico Manfredini, in seno alla Caritas diocesana. Insieme a un gruppo di volontari, prendendo come riferimento il modello terapeutico Progetto Uomo di don Mario Picchi (con lui, a destra, nella foto), don Giorgio ha raccolto la sfida di dare una risposta al disagio giovanile e alla tossicodipendenza che, in quegli anni, si stavano diffondendo anche nella nostra città e provincia.

Cappellano presso l’istituto “Figlie di Sant’Anna”. Dal 1998 al 1999 è stato direttore spirituale presso il Seminario del Collegio Alberoni. Dal 2000 al 2016 è stato presidente dell’istituto Madonna della Bomba-Scalabrini, quale delegato dal vescovo di Piacenza Bobbio, mons. Luciano Monari. E’ stato tra i fondatori oltre che vicepresidente dello Svep – Centro di Servizio per il Volontariato piacentino. E’ stato economo della Diocesi di Piacenza-Bobbio su nomina del vescovo mons. Luciano Monari, incarico che ha svolto anche con mons. Gianni Ambrosio. Nel 2006, don Bosini riceve il “Premio solidarietà per la vita – Santa Maria del Monte – Trevozzo – Nibbiano” della Banca di Piacenza. Nel 2011 è stato insignito dell’Antonino d’Oro.

Il cordoglio della Ministra Paola De Micheli per la scomparsa di Don Giorgio Bosini

“Don Giorgio Bosini era un punto di riferimento per me e per tutta la mia famiglia. E naturalmente lo è stato nella comunità piacentina per quanto ha fatto nella sua vita a fianco degli ultimi.
Con questo mio breve ricordo non voglio soltanto rendere omaggio alla sua figura pubblica, al fondatore de “La Ricerca”, al prete che nella nostra città ha ingaggiato insieme a tanti splendidi volontari la lotta alla droga e ne ha fatto un tema sociale, educativo, e non solo sanitario e di sicurezza, portandolo per primo all’attenzione di tutti.
Voglio ricordare il sacerdote schivo e riservato che mi ha insegnato a guardare le persone con occhi diversi. Come diceva lui, “non per come appaiono, ma per quello che sono dentro”. Voglio ricordare il prete che diceva che “il Signore, quando ti fa incontrare i poveri, ti dà un beneficio. Non un problema in più”.
Don Giorgio ci ha lasciato un’eredità grande, frutto del suo instancabile lavoro e della sua fede, siamo chiamati tutti a raccoglierla e a portare avanti la sua missione”.

Il ricordo del sindaco Barbieri: “I frutti del suo lavoro continueranno a germogliare” – “Con la scomparsa di don Giorgio Bosini – sottolinea il sindaco Patrizia Barbieri – Piacenza perde una figura straordinaria non solo per la grande opera di solidarietà e assistenza di cui è stato fautore sul nostro territorio, ma anche per la sua capacità di rappresentare, con la semplicità che lo contraddistingueva, un esempio autentico di generosità, amore per il prossimo e vicinanza a chiunque avesse bisogno di aiuto, ponendosi come punto di riferimento per la nostra Chiesa e per il mondo del volontariato”.

“Attraverso l’associazione La Ricerca, di cui è stato fondatore, guida e costante ispiratore – prosegue il sindaco – don Bosini ha teso la mano e restituito la speranza nel futuro a tantissimi giovani e famiglie in difficoltà. Con lungimiranza e determinazione, ha sempre fatto sentire la propria voce per promuovere la cultura della prevenzione, contribuendo a valorizzare l’alleanza educativa tra scuola, famiglia e terzo settore. I riconoscimenti importanti che la città gli ha tributato – in particolare l’Antonino d’oro nel 2011 e la Benemerenza civica nel 2017 – sono il simbolo dell’affetto e della gratitudine di una comunità intera per il bene che ha saputo seminare nel tempo, dedicandosi con impegno, umiltà e spirito di servizio a tutti gli incarichi di grande responsabilità che gli sono stati affidati in seno alla Diocesi”.

“Nell’esprimere, oggi, il cordoglio dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di don Bosini – conclude Patrizia Barbieri – ho però una certezza: i frutti del suo infaticabile lavoro continueranno a germogliare, perché hanno radici solide e profonde. Grazie, don Giorgio: oggi più che mai, la testimonianza di una vita spesa per gli altri può esserci di insegnamento”.

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