Sicurezza a scuola, a Piacenza il 16% non ha il certificato di agibilità. In Italia uno su due

A poco più di un mese dalla ripartenza, prevista per il 14 settembre, sono tante le questioni ancora aperte sul fronte scuola. La sicurezza in primis, ovviamente: dopo mesi di lezioni a distanza a causa dell’epidemia, nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha approvato – di concerto con i sindacati – il protocollo per il rientro in classe.

“Misure – ha scritto il ministro su facebook – da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio’, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità […] Si tratta di regole chiare che danno certezze a dirigenti scolastici, personale, famiglie, alle ragazze e ai ragazzi che si apprestano a tornare nelle aule”.

Eppure le critiche non mancano, anche a livello locale. Intervenuto nel giorno della firma del protocollo di sicurezza, il segretario generale del sindacato scuola Flc Cgil di Piacenza, Giovanni Zavattoni si è detto preoccupato per l’imminente rientro sui banchi, denunciando come “a meno di un mese dall’avvio dell’anno scolastico, le scuole Piacentine non sanno ancora come poter ripartire in sicurezza e in presenza”. Tra i tanti punti oggetto di critica, Zavattoni si è soffermato principalmente sulla questione relativa alla necessità di implementare l’organico Ata e docente. “E’ vergognoso – ha sottolineato – che il cosiddetto personale aggiuntivo, chiamato dalla Ministra “personale COVID”, venga assegnato solo sulla base del numero di alunni e delle richieste fatte dagli Uffici Scolastici Regionali […]. Come è possibile che ancora ad oggi Piacenza non sappia di quali risorse aggiuntive può disporre?”.

In attesa di capire l’effettiva risposta del sistema scolastico e istituzionale alle lezioni in tempi di covid, può essere interessante analizzare, allo stato dell’arte, alcuni parametri di sicurezza degli istituti italiani e piacentini. Il quadro è delineato grazie ai numeri elaborati – su dati Miur – dalla sezione “Infodata” de “Il Sole 24 Ore”. Il quotidiano economico ha realizzato un’infografica per capire il grado di sicurezza delle scuole italiane attraverso lo studio di quattro componenti: collaudo statico, certificato di agibilità, prevenzione incendi, omologazione centrale termica.

E se a livello nazionale i numeri non sono troppo confortanti, a Piacenza la situazione è nettamente migliore. Secondo l’analisi, ben il 54,57% degli istituti italiani non dispone del certificato di agibilità, un documento che – si legge nell’articolo 24 del Testo Unico dell’Edilizia – “attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici”. Nella nostra provincia, di contro, il certificato di agibilità manca “solo” al 16% degli istituti e dati tutto sommato positivi arrivano anche dagli altri fronti: il 71% delle scuole provinciali ha il collaudo statico (in Italia il 54%); il 61% è in regola per quanto riguarda la prevenzione incendi (a livello nazionale il dato scende al 24%) e il 67% è ok per l’omologazione termica (dato nazionale: 44%).

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