I precari della scuola si mobilitano “Stabilizzare subito chi insegna da 3 anni”

Concorso straordinario insegnanti: tra precari della scuola e Governo è scontro totale.

Ecco perchè il 14 ottobre in tutta Italia le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA, Snals Confsal e Gilda Unams hanno organizzato una mobilitazione – con presidi, flash mob, incontri in Prefettura – per esprimere il proprio dissenso contro una decisione presa “in un contesto di emergenza sanitaria” e che – secondo quanto dicono i sindacati – non produrrà “alcun effetto immediato in termini di assunzioni” esponendo “la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”.

Anche a Piacenza i sindacati locali hanno deciso di scendere in campo per dar voce ai circa 1000 precari piacentini che, dal 22 ottobre al 9 novembre, sono pronti a prendere parte alle prove del concorso straordinario per la stabilizzazione. “Per l’occasione si svolgerà un assemblea online dei sindacati, dalle 8 alle 10, mentre alle 10 e 30 è previsto incontro con il prefetto di Piacenza, durante il quale presenteremo le nostre richieste sulla scuola” ha detto Paola Votto di Cisl, che nella mattinata del 9 ottobre ha presentato le ragioni della mobilitazione insieme a Giovanni Zavattoni (Cgil) e Salvatore Pizzo (Gilda Insegnanti). Richieste che avranno, ovviamente, come punto principale la prova straordinaria per precari. “Proponiamo un concorso che che stabilizzi al più presto i precari storici, ovvero persone che insegnano da almeno 3 anni nella scuola – ha evidenziato -. Tradotto questo significa, considerato il periodo emergenziale, innanzitutto stabilizzare questi insegnanti, quindi dare vita ad un percorso formativo durante l’anno scolastico che venga poi verificato al termine dello stesso. Speriamo – il suo auspicio – per una volta di essere ascoltati”.

“I docenti precari vengono maltrattati in maniera sfacciata – le parole di Salvatore Pizzo -. Ci sono centinaia di docenti in quarantena che non hanno garanzia, in caso di mancata presenza al concorso, di svolgere una prova suppletiva. Come Gilda degli Insegnanti – ha aggiunto -, segnalo anche l’imprecisione con cui, in Emilia Romagna, vengono avvisati gli insegnanti sulle modalità del concorso: non si dice neppure l’orario preciso, ma solo se questo si svolgerà al mattino o al pomeriggio. Credo sia il punto più basso toccato da diverso tempo in termini di relazioni sindacali tra scuola e Governo”.

Ma le questioni sul tavolo sono tante. Una particolarmente grave a Piacenza, sottolineata dai tre rappresentanti sindacali, riguarda le graduatorie con cui sono state assegnate le supplenze quest’anno. “Il sottosegretario del ministero per l’istruzione Bruschi, con una circolare invitava le scuole a correggere le eventuali graduatorie provinciali sbagliate – ha segnalato Zavattoni -. Eppure il provveditore di Piacenza non ha recepito questa nota”. “Noi – ha ripreso Votto -, come sindacati, avevamo chiesto ai nostri iscritti di inviare un reclamo in provveditorato in caso di anomalie di punteggio. L’operazione è stata fatta in minima parte sulle graduatorie di infanzia e primaria, mentre non è stata fatta, se non per pochissimi casi, sulle graduatorie delle superiori e medie. Sono state fatte nomine in base a graduatorie sbagliate: ed è gravissimo”.

Tagliaferri (Fdi): Piacenza Cenerentola d’Italia, la Regione intervenga sul Governo per nuove assunzioni – “A Piacenza mancano insegnanti: siamo la Cenerentola d’Italia. E la colpa è di chi ha voluto una scuola basata sul precariato. Adesso a denunciare i problemi della nostra scuola piacentina sono anche i sindacati. Cosa aspetta la Regione a intervenire sul governo per stabilizzare gli insegnanti precari? In un colpo solo si risolverebbero due problemi: avremmo gli insegnanti di cui hanno bisogno i nostri figli e tanti lavoratori (gli insegnanti stessi) avrebbero finalmente un lavoro a tempo indeterminato”.

Così il consigliere regionale piacentino Giancarlo Tagliaferri (Fdi), raccoglie e rilancia l’allarme di Cgil, Cisl e Uil di Piacenza in merito alla situazione scolastica nella città emiliana.

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