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Scienze Agrarie, il corso di laurea “from farm to fork”, si presenta in Cattolica

#Cuoreèragione. È il claim che accompagna l’edizione invernale dell’Open Week Unicatt di scena fino a sabato 28 novembre sui canali social dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Un’intera settimana ricca di iniziative, webinar, dibattiti, dirette Instagram per illustrare alle future matricole sia i 44 corsi di lauree triennali e a ciclo unico delle 12 facoltà, sia i servizi e i luoghi dei cinque campus: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza, Roma. Durante la presentazione delle varie facoltà ci saranno studenti della scuola di giornalismo che intervisteranno i Presidi. Sono previsti anche incontri digitali con le famiglie e un webinar specifico per raccontare tutti i servizi dell’Università. Le giornate dedicate all’Open Week Unicatt, inoltre, sono supportate da un’articolata campagna promozionale sui principali quotidiani nazionali e locali, sui media digitali (social, SEA, mobile adv, display) e sulla radio. Tali attività sono state integrate da progetti di branded content sviluppati in partnership con Fanpage, Skuola.net, Studenti.it e Huffington Futuro.

Martedì 24 novembre è stato protagonista il campus di Piacenza e Cremona con Scienze agrarie, alimentari e ambientali presentato dal preside Marco Trevisan insieme al prof Edoardo Fornari.

Teatro della presentazione, il “sensory lab” della sede di Piacenza, il luogo ideale per presentare un’offerta universitaria che, partendo da una tradizione consolidata ha saputo puntare diritto all’innovazione.

La facoltà infatti nasce nel 1953, con il nome di “agraria”. Ora le ‘A’ sono 3, perché “dopo 60 anni ci siamo accorti che ci si occupa di agricoltura non ci si può non occupare anche di ambiente perchè essi sono strettamente collegati. La terza “A”(alimentare) è strettamente collegata al mondo agricolo, perchè se produco dei prodotti agrari questi deperiscono in poco tempo – sottolinea Trevisan – quindi ne studiamo anche la conservazione”, portando come esempi le produzioni piacentine più pregiate come la coppa, il grana padano e il gutturnio. “Studiamo il percorso degli alimenti dalle origini alle nostre tavole, ‘from farm to fork’ – dice il preside -. Ma andiamo anche oltre la tavola studiando la psicologia del consumatore e i suoi bisogni”.

Per quanto riguarda i corsi di laurea che compongono l’offerta formativa dell’anno 2020-2021, questi sono 3.  “Scienze e tecnologie agrarie” è il percorso, tenuto nel campus di Piacenza, è il più applicativo incentrato sullo studio delle coltivazioni e della zootecnica oltre allo studio delle nuove tecnologie che ne permettono lo sviluppo. “E’ il corso innovativo per eccellenza” ha detto Trevisan. “Scienze e tecnologie alimentari” è invece il corso di laurea che si tiene sia a Piacenza che al campus di Cremona interamente rinnovato, più incentrato sulla chimica e il “controllo qualità”, si occupa dello studio di trasformazione degli alimenti, dalle norme igieniche al marketing, con caratteristiche diverse tra le due sedi (“nella parte di approfondimento più generalista a Piacenza, più improntato sulla produzione dolciaria quella di Cremona”). “Food production management” è invece un corso di laurea totalmente in lingua inglese, che si tiene solo a Piacenza e si propone di insegnare il modello dell’agro-alimentare del nostro paese con una prospettiva internazionale. Questo grazie anche a un’alta percentuale, sottolinea il preside Trevisan, di studenti stranieri.

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