“Grazie ai social più forti del lockdown” l’esempio di Paola Lanati e della sua Suite 56 foto

Passione, abilità imprenditoriale e capacità di intercettare il cambiamento, sfruttando le difficoltà a proprio vantaggio. E’ questa la ricetta vincente alla base di Suite 56, negozio di abbigliamento di via IV Novembre a Piacenza.

La “padrona di casa” si chiama Paola Lanati: dopo una laurea in economia e commercio e 15 anni nell’azienda di famiglia, nel 2014 decide di mettersi in gioco con un progetto tutto al femminile incentrato su due capisaldi, ovvero l’originalità dei capi proposti (per l’80% made in italy) e la vendita online. Un’intuizione che le ha permesso di allargare i propri orizzonti oltre il contesto cittadino ed arrivare ad una clientela sparsa su tutto il territorio nazionale. “Per raggiungere questo obiettivo, il lavoro che ho svolto sui social media, Facebook e Instagram, è stato determinante – spiega -. In questi sei anni la mia community su Instagram è cresciuta giorno dopo giorno fino a raggiungere, ad oggi, 109mila followers, consolidandosi di conseguenza su solide basi di fidelizzazione della clientela: il rapporto di fiducia che si è creato con me e con le mie collaboratrici è stato sostanziale in tal senso”.

Quale il segreto? “Esporsi e mettersi in gioco in prima persona credo sia stato molto apprezzato – afferma Lanati -. In questo modo è come se fosse stato trasposto in ambito social il rapporto consulenziale tipico della vendita tradizionale. Aggiornamenti costanti sulle collezioni disponibili, outfit personalizzati, rubriche accattivanti e interazione costante con la clientela hanno richiesto tanto impegno, che è stato, ed è tuttora, gratificato da riscontri assolutamente positivi”.

Paola Lanati - Suite 56

Ma è con l’arrivo del covid, e del conseguente lockdown, che l’abilità nel digitale della commerciante piacentina ha fatto la differenza. Abbassate obbligatoriamente le serrande, infatti, le vendite non si sono arrestate. “Non potevo far altro che rimboccarmi le maniche, nel tentativo di valorizzare ulteriormente la componente più innovativa che avevo posto alla base del mio progetto – sottolinea -. Così ho fatto e, grazie all’impostazione data negli anni alla mia attività, sono riuscita a trarre ulteriori benefici e unitamente a mitigare i rischi legati al periodo”.

“Il lockdown – continua -, per ovvi motivi, ha fidelizzato ulteriormente la clientela già avvezza al mondo online a questa logica di acquisto e, nel contempo, ha forzatamente avvicinato alla stessa anche quella tradizionalmente più refrattaria e distante: una dinamica che nella quotidianità riscontro mantenersi assolutamente stabile, se non addirittura in crescita”. “In questi mesi – rileva la titolare di Suite 56 -, nonostante le occasioni di socialità siano state drasticamente ridotte, il desiderio di acquisto rimane assolutamente ancora alto. Trovo che la parentesi dello shopping, nel contesto specifico, ora più che mai rimanga un valido appiglio per mantenere un rapporto con la normalità che ci è stata negata e, sicuramente, con la nostra identità”.

Una storia di resilienza che in un periodo delicato come questo può essere di ispirazione per tanti. “Ritengo che quanto avvenuto con la mia attività, possa costituire la migliore ricetta per guardare al futuro con fiducia, consapevolezza, amore per se stessi e per realizzare i propri sogni. Prima da cliente – conclude – ora da donna e titolare di attività io l’ho sempre creduto”.

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