Sedute idrokinesi sospese, il difensore civico regionale “Il servizio deve ripartire”

“Da oltre un anno un gruppo di persone con disabilità di Piacenza non hanno più la possibilità di usufruire delle sedute di idrokinesi, importanti terapie in acqua effettuate in convenzione con l’Ausl competente, presso il centro ‘Inacqua’, struttura che da quanto appreso risulterebbe aperta per i corsi individuali a pagamento”.

Il Difensore civico regionale, Carlotta Marù, chiede quindi, nel rispetto delle disposizioni collegate all’emergenza sanitaria, la ripresa di queste terapie. Marù ha, infatti, sollecitato l’intervento dell’Ausl di Piacenza per avere informazioni sulla sospensione di queste sedute, richiedendo di adottare tutte le misure necessarie per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute. “La convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia con la legge 18 del 2009), riserva grande attenzione all’accessibilità, all’indipendenza e alla mobilità personale, la cui garanzia ed effettività sono ritenute imprescindibili ai fini della realizzazione del diritto all’inclusione dei soggetti disabili”, rimarca il Difensore civico. Si tratta, conclude, “di principi e di diritti la cui effettività è indispensabile ai fini della piena ed eguale partecipazione sociale e il cui mancato rispetto è ormai inquadrato, anche in numerosi ordinamenti nazionali (come ad esempio in Inghilterra e Svezia), come una vera e propria causa di discriminazione”.

Tagliaferri (FdI) “Ora la Regione intervenga” –  “Un sentito ringraziamento alla sensibilità e solerzia del Difensore Civico Regionale Carlotta Marù che si è prontamente attivata dopo l’appello che avevo lanciato ieri sulla questione delle terapie in acqua negate ai disabili piacentini”. Così il consigliere regionale piacentino Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia). “Un segno concreto che le istituzioni, soprattutto se indipendenti e di alto profilo, possono confermarsi realmente vicine ai bisogni dei cittadini. In questa bella pagina per gli uffici regionali che spero possa sbloccare quanto prima una situazione paradossale, una sola domanda: cosa aspetta l’Assessorato alla Salute della Regione, con il suo sempre attico Assessore Donini a seguire questo lodevolissimo impegno? Forse non si ritiene la questione degna di attenzione?”.