Verso una Pasqua in “zona rossa”. Bonaccini: “Scelte Governo condivisibili ma subito ristori”

“La diffusione del virus in questa fase è decisamente più veloce a causa dell’impatto delle varianti e questo rende condivisibili le scelte che il Governo si appresta a fare con un decreto legge dettato dalla situazione epidemiologica”.

Lo ha detto il Presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, al termine del confronto con il Governo. Le nuove misure restrittive anti-Covid all’esame del Governo saranno valide con ogni probabilità dal 15 marzo al 6 aprile attraverso un decreto legge. Dalla riunione di stamattina con gli enti locali e le Regioni è emersa la volontà di imporre una stretta per il periodo di Pasqua con una zona rossa nazionale dal 3 al 5 aprile, come anticipato in questi giorni. Dal 15 marzo al 6 aprile si rafforza anche l’ipotesi di passaggio automatico in zona rossa per le Regioni, nel caso “l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile”. Anche questo meccanismo era stato richiesto più volte dai tecnici del Comitato Tecnico Scientifico.

“E’ chiaro che a questo punto occorre un altro tipo di accelerazione sul fronte delle misure di sostegno per fare in modo che la pandemia non comporti risvolti sociali ed economici gravi” – ha aggiunto Bonaccini. ”Due quindi le richieste fondamentali e urgenti per il prossimo Decreto legge sostegno. I ristori – ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni – superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato. Il fondo per i congedi parentali e per i voucher (baby sitter etc.) deve essere urgentemente rifinanziato e deve avere una valenza anche retroattiva per tutti i lavoratori. Serve uno sforzo poderoso – ha concluso Bonaccini – perché davvero chi sta attraversando da diversi mesi difficoltà serissime non sia lasciato solo”.

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