“Facciamo tesoro dell’energia di don Conte”. L’addio nella ‘sua’ San Giuseppe Operaio foto

“Vogliamo fare tesoro dell’energia del don, della sua fede e della sua forza interiore”.

Così i rappresentanti del consiglio parrocchiale di San Giuseppe Operaio hanno voluto ricordare don Giancarlo Conte, al termine dei funerali che si sono tenuti nella chiesa che ha fondato nel 1971 e che quest’anno compie 50 anni. Ingressi contingentati a San Giuseppe Operaio per poter assistere alla cerimonia religiosa, all’esterno nell’area verde davanti alla chiesa sono state disposte numerose sedie per chi è dovuto restare all’esterno.

L’OMELIA DEL VESCOVO ADRIANO

All’interno della chiesa il feretro con appoggiato il Vangelo, il Cantacampo (libro di canzoni) e il gagliardetto della squadra San Giuseppe. La cerimonia è stata celebrata da monsignor Adriano Cevolotto e dal vescovo emerito Gianni Ambrosio.

“Vogliamo fare tesoro dell’energia del don, della sua fede e della sua forza interiore”, così i rappresentanti del consiglio parrocchiale di San Giuseppe Operaio. “Lui diceva sempre che non bisogna mai dire bene di se stessi, se non si può fare lo stesso degli altri. Tutti – hanno detto i parrocchiani – sono importanti. Volere bene vuol dire volere il bene degli altri. Noi oggi siamo qui perché ci ha fatto conoscere Gesù in maniera speciale: in mille modi possibili ci ha fatto conoscere l’amore del Signore. Era sempre in movimento, consapevole che muoversi verso gli altri fosse la sua vera missione. Non si è mai fermato e non si fermerà ora”.

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