“Basta sprechi, la montagna vuole vivere”, a ponte Lenzino va in scena la protesta fotogallery

“Basta sprechi, la montagna vuole vivere”, a ponte Lenzino va in scena la protesta contro il progetto per la ricostruzione del viadotto, dopo il crollo dell’autunno scorso, mantenendo il tracciato esistente.

Una protesta lanciata dagli amministratori alla quale hanno aderito cittadini ed esponenti politici, al presidio erano presenti il parlamentare Tommaso Foti (FdI), i consiglieri regionali Giancarlo Tagliaferri (FdI) e Matteo Rancan (Lega), il presidente del consiglio comunale di Piacenza Davide Garilli. Numerosi i manifestanti, poco meno di 100, che si sono dati appuntamento a entrambi i lati dei monconi del ponte: “basta passerelle, la montagna piange” e “basta sprechi, la montagna vuole vivere”, i cartelli esposti.

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Mobilitazione per ponte Lenzino; Fratelli d’Italia: “Il nuovo ponte sorga più a monte” – “Fratelli d’Italia non ha dubbi: la soluzione giusta per la ricostruzione del ponte Lenzino è quella indicata dagli amministratori e dai cittadini del territorio” lo rimarcano in una nota gli esponenti locali del movimento politico di Giorgia Meloni, i quali hanno preso parte alla mobilitazione promossa dal comitato “Nuovo Ponte Lenzino”. “E’ indispensabile – proseguono i componenti del coordinamento provinciale di FdI – che i ministeri competenti ed Anas cambino decisamente rotta rispetto a quanto già deciso, con buona pace dell’ex ministro De Micheli fautrice proprio della individuazione della soluzione fortemente contestata dal territorio e che ora lei stessa sconfessa, al fine di addivenire alla realizzazione di un ponte definitivo con una collocazione dettata dal buonsenso”.

Per i dirigenti di Fratelli d’Italia infatti “il disastro che ha colpito il territorio della Valtrebbia, sia sotto il profilo della mobilità così come per tutto il comparto turistico, deve essere affrontato con soluzioni rapide, migliorative ed economicamente vantaggiose, con la realizzazione di un manufatto più a monte, che sia distanziato dalla frana attiva dove sono situati i piloni del ponte crollato, ed anche con un tracciato meno tortuoso”. “Infine – conclude la nota degli esponenti di Fratelli d’Italia – non vi è un solo minuto da perdere nella lavorazione del ponte provvisorio baylei, indispensabile per favorire la stagione turistica estiva ormai alle porte”.

L’INTERVENTO DELLA LEGA – “Come Lega abbiamo condiviso la lettera di appello dei sindaci dell’Unione montana dell’Alta Val Trebbia in quanto la ricostruzione del Ponte Lenzino è una battaglia che abbiamo condotto, con le medesime istanze contenute nella lettera stessa, sin dalla prima ora. Tuttavia, nessuno può credere di nascondersi dietro a un dito: fa specie, infatti, vedere come alcuni rappresentanti istituzionali piacentini solo adesso si stiano battendo per questa infrastruttura, mettendone in discussione il progetto, che però è il medesimo di quando non proferivano parola mentre l’on. De Micheli era a capo del Ministero delle Infrastrutture. E viene da sorridere a vedere sempre l’on. De Micheli ergersi a paladina del ponte Lenzino, quando dall’epoca del crollo, mentre era Ministro, ad oggi l’unica soluzione che le abbiamo visto portare avanti è stata quella di promettere, senza mantenere, la costruzione di un ponte provvisorio entro marzo 2021, con un costo che oltretutto oggi risulta doppio di quello prospettato”.

“In ogni caso, continuiamo a collaborare per cercare di fare soprattutto il bene e la volontà dei cittadini e delle imprese della Val Trebbia, e questo a prescindere dalle rispettive posizioni politiche. È necessario avere tempi certi sulla ricostruzione di ponte Lenzino, con un progetto condiviso e senza dimenticare, come abbiamo già ribadito, che l’intero tratto della SS45 fino al confine ligure deve essere ammodernato per permettere a tutta la Valle una viabilità adeguata, anche alla sua vocazione turistica”. Così il referente provinciale della Lega, Luigi Merli, e i referenti per l’Alta e Media Val Trebbia, Federico Bonini e Giovanni Gazzola, in merito alla lettera inviata dai sindaci dell’Unione montana che chiedono “un confronto con i Ministeri competenti, Anas e rappresentanti delle comunità locali dell’Alta Val Trebbia per valutare la migliore soluzione ricostruttiva del Ponte Lenzino che tenga insieme le esigenze di tutela ambientale, paesaggistica e storica, con le legittime aspirazioni dei residenti e delle imprese di avere rapidi e sicuri collegamenti con la pianura piacentina”.

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