In piazza per dire sì alla legge Zan contro l’omofobia (con le Drag Queen) fotogallery

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Il cartello di associazioni “Piacenza Pride”, ma anche altre realtà della società civile, esponenti politici e sindacali: sono scesi in piazza per sostenere pubblicamente il Disegno di Legge proposto dal parlamentare del Pd Alessandro Zan.

Un centinaio di persone sul Facsal per la manifestazione indetta nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia: presente anche il Consigliere regionale Federico Amico, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, i consiglieri comunali del Pd Stefano Cugini e Giulia Piroli, Michele Giardino della Buona Destra.

Una manifestazione colorata e pacifica – nel rispetto delle norme anticovid – che ha visto andare in scena anche lo spettacolo di due “Drag queen” che ha coinvolto tutti i partecipanti in una sorta di flash mob.

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“Il Ddl Zan – hanno spiegato i promotori – propone di estendere il reato di propaganda, istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (reato 604 bis del Codice Penale) e circostanze aggravate (reato 604 ter) anche per quei motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Da mesi assistiamo a un dibattito surreale sulla necessità di una legge che non toglie tutele, ma le amplia, come ha già previsto la Legge Mancino contro la discriminazione per etnia e religione e non andrebbe a punire, rispettando il dettato costituzionale, le libere opinioni che non inneggiano la violenza”.

“Nell’Italia del 2021 la libertà di amare e di essere, però, non è ancora per tutti: restano troppe le aggressioni fisiche e verbali contro le persone LGBT+, anche nella nostra Piacenza, la cui unica “colpa” è non arrendersi a vivere se stesse e i propri affetti alla luce del sole; ancora troppe donne subiscono i soprusi nella società, nei luoghi pubblici e a lavoro, ancora troppe persone disabili restano vulnerabili e penalizzate in ogni ambito. Dopo l’introduzione delle Unioni Civili nel 2016, il prossimo passo per rendere il nostro paese ancora più civile è l’approvazione della Legge Zan, che ha lo scopo di contrastare le discriminazioni e le violenze. Il DDL, inoltre, prevede misure innovative di sostegno come i centri di ascolto, case d’accoglienza, attività formative ed educative nelle scuole e un fondo per le politiche di parità. Per noi, per chi soffre, per i nostri figli, per chi non c’è più, diciamo: Sì al DDL Zan!”.

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