Piazza Casali, la riqualificazione terminerà per l’estate del 2023

Piazza Casali, la riqualificazione terminerà a metà 2023 e gli esercizi commerciali attualmente presenti nel mercato coperto saranno spostati in via Alberici.

L’assessore all’urbanistica Erika Opizzi ha presentato in commissione il nuovo cronoprogramma dell’intervento, più volte annunciato e modificato da 5 anni a questa parte. Il primo piano dei lavori, annunciato nel 2016, è “saltato quasi subito”, ricorda l’assessore, il secondo invece, che fissava per settembre 2019 la conclusione dell’opera, ha subito un nuovo stop con il cambio del Governo e l’incertezza relativa all’erogazione o meno dei finanziamenti previsti (rientranti nel cosiddetto Bando Periferie), poi nuovamente confermati. In tutto questo, sono stati nel frattempo portati a termine altri interventi: gli scavi del teleriscaldamento hanno portato alla luce le mura della Scuderia di Posta Cavalli e la riapertura dell’ex chiesa del Carmine, che hanno comportato la revisione del progetto iniziale: al posto del grande fabbricato che avrebbe dovuto sorgere lateralmente rispetto alla Caserma Nicolai, si è optato per un’altra soluzione, più ‘leggera e meno impattante’, che consentisse la sistemazione di tutta la piazza. Una proposta che, dice Opizzi, ha ricevuto l’ok della Soprintendenza.

“Ho condiviso la modifica del progetto iniziale con i titolari delle concessioni nel mercato coperto, perché ovviamente per loro questo intervento comporterà un disagio – spiega l’assessore -. Abbiamo proposto, a titolo di ristoro, di andare ad occupare i posti liberi nel mercato rionale di via Alberici, per tutta la durata dei lavori. Al momento i commercianti stanno richiedendo dei preventivi, per riuscire a calcolare i costi dello spostamento. Se devo muovermi un appunto, in questa pratica, questo riguarda l’accordo con Terrepadane, ma il ritardo non pregiudica i finanziamenti e i tempi del nuovo cronoprogramma”.

L’architetto Marcello Spigaroli, curatore del progetto, lo ha nuovamente presentato ai consiglieri: il fabbricato principale, come si diceva, è di dimensioni più ridotte (passa da 6400 metri cubi a 5500). Il dirigente del Comune Alessandro Bertani invece è entrato nel dettaglio della pianificazione di lavori. Completate le indagini diganostiche necessarie per la stesura del progetto esecutivo, questo sarà pronto per il mese di luglio, poi verrà indetta la gara d’appalto, con l’aggiudicazione entro la fine dell’anno. La durata dei lavori è di 16 mesi, calcolando anche i tempi necessari per il collaudo (“lavoreremo per anticipare i tempi” ha detto), la nuova piazza Casali sarà pronta per l’estate del 2023.

“Quando si parla di una riqualificazione così importante, bisogna tenere conto della vocazione di quell’area – commenta Massimo Trespidi (Liberi) -: lì c’è palazzo Farnese, il Carmine, il polo scolastico rappresentato da Mazzini, liceo Gioia, istituto Romagnosi, a cui si aggiungerà l’ex Laboratorio Pontieri presentato dal sindaco. Credo che nessuno possa contestare che ci sia una vocazione culturale e scolastica di quella zona. Sarebbe interessante fare un discorso sul recupero delle scuderie, ad esempio per un evento di carattere artistico e culturale. La città, con la dismissione di palazzo Gotico, non ha uno spazio espositivo di un certo livello, che andrebbe poi a ricordare le scuderie del Quirinale, oltre che a incrementare la vocazione del comparto. Facendo questo ragionamento, scavare in piazza Cittadella è una follia, con questa idea di città che abbiamo. Chissà cosa possiamo trovare, è un’idea talmente invasiva che mette in discussione tutto il resto. In un posto artistico culturale ci portiamo le macchine? Venendo alla questione del mercato di piazza Casali, io ho delle grosse perplessità. Lì secondo me, se la vocazione è quella, nel mettere insieme cultura, macchine e verdura, viene meno la razionalità di fare una scelta omogenea di utilizzo dell’area. E se ci sono i giovani e la cultura, quegli spazi vanno pedonalizzati”.

Esprime perplessità anche Mauro Saccardi (gruppo misto). “Il Carmine è stato riqualificato, l’uso di quello spazio è stato modificato, dobbiamo comportarci di conseguenza. Piazza Casali e piazza Cittadella non possono essere scorporate” dice. “Abbiamo chiesto noi la convocazione di questa commissione, e abbiamo dovuto attendere 190 giorni per poter avere risposta – interviene Sergio Dagnino (Ms5) -, la richiesta di commissione è stata avanzata perché ci sono stati numerosi incontri con gli operatori del mercato e dell’area vicina. Abbiamo avuto modo di ascoltarli più volte, e i loro timori non erano tanto legati al tipo di progetto quanto a quello di non sapere, ormai da anni, quale sarà il loro destino perché in concreto nessuno ha mai dato loro una risposta definitiva. E’ chiaro che molte cose siano cambiate nell’arco di questi anni: se due amministrazioni di colore diverso non sono riuscite a venire a capo di un progetto tanto complesso, forse polemizzare serve a poco, perché tanto non si ottiene nulla. Se i tempi sono quelli presentati da Bertani, se non ci sono cause o intoppi, prima di vedere qualcosa di concreto passeranno ancora anni”. Dubbi condivisi anche da Luigi Rabuffi (Pc in Comune). “Il cronoprogramma traguarderà almeno il primo anno pieno della nuova amministrazione, e le elezioni sono un momento di stop di qualsiasi attività amministrativa. Il mio pensiero va agli attuali concessionari, incontrati il 15 di ottobre, ci hanno presentato le loro difficoltà”.

Le conclusioni sono affidate all’assessore Opizzi, che ricorda come modificare nuovamente in maniera sostanziale il progetto possa comportare la decadenza dei finanziamenti. “I contatti con i concessionari di piazza Casali e l’amministrazione ci sono stati, abbiamo incontrato il loro avvocato Sono 7 in tutto, le concessioni sono quasi tutte in scadenza in questi mesi, ad eccezione di una che scadrà nel 2028. Capisco i loro disagi, stiamo valutando se sia possibile ritagliare, nella quota complessiva assegnata al progetto, una parte di risorse che li possa aiutare ad andare incontro alle spese per lo spostamento in via Alberici, che è ancora oggetto di valutazione da parte loro, perché lo spostamento di alcune attrezzature potrebbe essere comunque troppo oneroso”.

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