“Ex mercato ortofrutticolo non può essere demolito finché non viene variato Piano Urbanistico”

Continua il botta e risposta tra il Comitato Fondo Ambiente e Territorio Piacenza e il sindaco Patrizia Barbieri sulla questione Ex Mercato ortofrutticolo. Dopo la diffida del Comitato a non procedere ai lavori di “abbattimento degli edifici dell’ex mercato, nonché alla realizzazione, sull’area comunale demolita, di un parcheggio a prevalente servizio del più grande centro commerciale-terziario mai costruito a Piacenza” era arrivata infatti la pronta replica del primo cittadino, in cui si evidenziava “la legittimità” a non “interrompere o modificare l’iter del percorso amministrativo intrapreso”.

Ora un nuovo capitolo della vicenda, con la contro risposta a Barbieri, affidata ad una nota, del Comitato Fondo Ambiente e Territorio. “Le azioni legali del Comitato Fondo Ambiente e Territorio Piacenza, contro la demolizione dell’ex mercato ortofrutticolo comunale e alla sua trasformazione in parcheggio a servizio del centro commerciale-terziario progettato dalla Società Terre Padane nell’ex Consorzio Agrario, sono fondate su norme di legge e su valutazioni urbanistiche documentate, indirizzate all’Amministrazione Comunale ed espresse pubblicamente in varie forme già negli anni scorsi – si legge nel documento – . Con le dichiarazioni pubblicate il 31 agosto dagli organi d’informazione la Sindaca Barbieri non risponde alle questioni poste dai cittadini, ora organizzati come Comitato. Definisce legittimi gli atti assunti dall’Amministrazione Comunale, ma non dice che essi non rispettano un requisito essenziale stabilito dalla legge e richiamato dall’accordo Comune-Terre Padane: “L’efficacia degli impegni assunti sia dal Comune di Piacenza sia dal Soggetto attuatore con la sottoscrizione del presente atto è subordinata all’approvazione dell’Accordo di programma e dell’Accordo territoriale e alla conclusione favorevole del procedimento di variazione degli strumenti urbanistici comunale e provinciale”.

“In altre parole, a norma di legge, l’ex mercato ortofrutticolo non può essere demolito per essere trasformato in parcheggio perché, a tutt’oggi, il Consiglio Comunale non ha ancora formalmente variato il Piano Urbanistico. Da qui il profilo di abusivismo dell’avvio dei lavori denunciato nei nostri documenti. Inoltre – continua il Comitato – afferma di avere dato risposta, alle osservazioni contenute nella petizione-diffida del 3 giugno, con una lettera del 26 luglio indirizzata al rappresentante legale del Comitato e ai soggetti destinatari della petizione-diffida. La risposta, però, non è mai pervenuta né alla casella PEC dello Studio dell’avvocato Umberto Fantigrossi, che assiste legalmente il Comitato, né ai Consiglieri Comunali, interlocutori del Comitato in quanto rappresentanti istituzionali dei cittadini”.

“Per quanto concerne i “sedicenti sottoscrittori” – prosegue la nota -, come la Sindaca ha definito i firmatari, facciamo presente che tutte le firme di adesione alla petizione-diffida del Comitato sono pervenute ai promotori dell’iniziativa via mail, nel mese di maggio scorso e sono a disposizione per ogni tipo di verifica venisse richiesta, anche se il relativo elenco è stato allegato alla PEC di trasmissione dello Studio Legale Fantigrossi e la messa in dubbio della relativa autenticità e provenienza rappresenta una caduta di stile che non merita di esse-re presa in considerazione, salvo che possa assumere rilevanza per i profili deontologici di cui si dovrà occupare l’Ordine degli Avvocati. In ogni caso confermiamo che le mail di adesione sono a disposizione presso il Comitato e restiamo in attesa di una risposta pubblica, istituzionalmente doverosa, nel merito delle questioni poste dalla petizione-diffida del 3 giugno, dall’esposto alla Procura del 7 luglio e dalla diffida alla Ditta appaltatrice del 27 agosto e di farci avere copia della sua mail del 26 luglio, nonché della relazione tecnica che dimostra la regolarità del procedimento dell’accordo Comune – Società Terre Padane”.

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