Strutture residenziali anziani, Cisl “Operatori insufficienti rispetto agli ospiti, turni massacranti”

Le Organizzazioni Sindacali Cisl Fp e Cisl Fnp segnalano “l’insostenibile situazione che si sta protraendo ormai da mesi presso diverse CRA del territorio della provincia di Piacenza, in cui Operatrici Socio Sanitarie ed Infermieri sono sottoposti a turni estenuanti, spesso non rispettosi della normativa sui riposi”.

“Ciò è aggravato – sostengono – dal fatto che in diversi casi, il numero degli operatori in servizio vada ben al di sotto dei numeri previsti dalla normativa regionale sull’accreditamento, ponendo così dei gravi problemi sia alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che della utenza: in talune occasioni si sono determinate situazioni in cui l’assistenza infermieristica veniva resa da un solo infermiere addirittura per 110 ospiti,  ponendo a rischio la salute stessa dei degenti ivi ospitati. Come se non bastasse, in alcune strutture, per carenza di organico, le Operatrici Socio Sanitarie sono costrette anche a fare le pulizie delle aree comuni, dovendo di fatto  comprimere i loro compiti di assistenza e venendo di fatto demansionate”.

Cisl Funzione Pubblica afferma di aver segnalato più volte alle direzioni aziendali interessate il problema, sollecitando una rapida soluzione “che invece – sottolineano – fino ad oggi non dà segni di arrivare”. “Non possiamo scordarci – proseguono – che il nostro territorio, dall’inizio della pandemia, ha pagato un alto prezzo in termini di decessi, anche all’interno di queste strutture. Un duro monito affinché si presti sempre la massima attenzione riguardo alla sicurezza all’interno di ogni Cra, a garanzia della salute delle persone anziane ospitate e del personale sanitario ed assistenziale che vi opera”.

A tal proposito, la Cisl unitamente alla FP ed FNP (Federazione Pensionati) di Piacenza, invita le autorità competenti a “vigilare sul rispetto sia della correttezza dei rapporti numerici tra utenti e infermieri ed Operatrici Socio Sanitarie, fissata dalle normative regionali”, come sul “rispetto dell’orario di lavoro, normato dalla legislazione attualmente vigente”. “Attaverso questo grido di allarme pubblico – conclude la Cgil – intendiamo sollecitare un’urgente presa di responsabilità delle istituzioni del territorio preposte alla sorveglianza ed al controllo della qualità del lavoro e dei servizi rivolti alla popolazione non autosufficiente”.

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