Piacenza, nel 2021 la mortalità è tornata ai livelli precovid

Da quel tragico + 278 % di decessi del marzo 2020 (rispetto alla media 2015-19), alla quasi normalizzazione del 2021, anno contraddistinto da un numero mensile di morti quasi sempre paragonabile o anche leggermente inferiore alla media degli anni pre covid. E’ la parabola della mortalità in provincia di Piacenza registrata puntualmente dai numeri di Istat, aggiornati da poco.

L’ultimo report è del 21 ottobre scorso e ritrae per ciascuna provincia l’andamento mensile dei decessi. Questo il quadro locale corredato dal confronto con la media del periodo precedente all’epidemia: a gennaio 2021 si sono registrati in provincia di Piacenza 456 morti (378 la media del mese nel quinquennio 2015-2019), a febbraio 2021 i decessi sono stati 307 (331 negli anni precovid), 294 a marzo (331), 296 ad aprile (293), 276 a maggio (289), 292 a giugno (273), 239 a luglio (298), 269 ad agosto (276). Come si vede dall’andamento dei numeri, i decessi in valore assoluto in alcuni mesi del 2021 hanno fatto segnare una leggera diminuzione rispetto al quinquennio 2015-19. Sulla mortalità in Italia ed in particolare su quella imputabile all’epidemia da coronavirus si è tornati a parlare con insistenza negli ultimi giorni. Le proteste di no vax e no green pass degli ultimi giorni hanno evocato un numero, il 3783. Secondo i promotori di teorie negazioniste questo dato sarebbe quello relativo alle persone effettivamente morte a causa del coronavirus, di molto inferiore rispetto ai rapporti forniti dalle autorità sanitarie. Una cifra estrapolata con un calcolo assolutamente arbitrario dal rapporto sulla mortalità emesso dall’Iss, come ha spiegato in una nota ufficiale lo stesso Istituto Superiore di Sanità.

Ecco il testo: In relazione a quanto riportato da diversi media riguardo ai dati contenuti nel report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 in Italia pubblicato lo scorso 19 ottobre, ed al fine di promuovere una loro appropriata interpretazione si ritiene utile precisare che: Nel rapporto non è affermato che solo il 2,9% dei decessi attribuiti al Covid-19 è dovuto al virus. La percentuale del 2.9%, peraltro riportata anche nelle edizioni precedenti, si riferisce alla percentuale di pazienti deceduti con positività per SARS-CoV-2 che non avevano altre patologie diagnosticate prima dell’infezione. La cifra peraltro è confermata dall’osservazione fatta fin dalle prime fasi della pandemia e ampiamente riportata in diversi studi nazionali e internazionali e rapporti anche dall’Iss, che avere patologie preesistenti (? Concomitanti) costituisce un fattore di rischio. I rapporti congiunti Istat-Iss stilati sulla base dei certificati di morte riportano come COVID-19 sia la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2. Indipendentemente dal COVID 19, si sottolinea che la presenza di patologie croniche nella popolazione anziana è molto comune. Un recente rapporto dell’Istat indica che solo il 15% della popolazione anziana non soffrirebbe di patologie croniche e che circa il 52% soffrirebbe di 3 o più patologie croniche. In considerazione del fatto che le patologie croniche rappresentano un fattore di rischio per decesso da COVID-19 e che queste sono molto comuni nella popolazione generale, non deve sorprendere l’alta frequenza di queste condizioni nella popolazione deceduta SARS-CoV-2 positiva.

Non è inoltre corretto, altresì, affermare che le patologie riscontrate nei deceduti SARS-CoV-2 positivi avrebbero comunque portato a decesso “in tempi brevi”. La concomitanza di più patologie croniche nella stessa persona costituisce di per sé elemento di fragilità in genere compensato con appropriate terapie: il contrarre una infezione come SARS-CoV-2   si traduce in un aumentato rischio di complicanze e di morte. Sin dall’inizio della pandemia infatti, è stato censito un eccesso di mortalità nella popolazione, cioè un numero di deceduti superiore a quello degli anni precedenti, le cui stime sono periodicamente riportate nel rapporto congiunto Iss-Istat. Si precisa che le patologie pre-esistenti riportate nel report, finalizzato alla caratterizzazione delle caratteristiche dei deceduti, vengono valutate da un gruppo di medici dell’ISS attraverso la revisione di un campione di cartelle cliniche ospedaliere inviate ad ISS dalle regioni e Province Autonome, e le patologie preesistenti riscontrate più frequentemente nei deceduti SARS-CoV-2 positivi sono riportate nella tabella 1 del report. Le più rappresentate sono ipertensione, diabete di tipo 2 e demenza, patologie molto frequenti nella popolazione.

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