Logistica a Gossolengo? “Oggi non si può fare, serve una variante al Psc”

“Attività commerciali e artigianali compatibili con gli ambiti residenziali nelle immediate vicinanze”. Non c’è la parola logistica, non c’è nessun riferimento a insediamenti produttivi di grandi dimensioni. E’ la trascrizione testuale della destinazione assegnata dal Piano Strutturale Comunale di Gossolengo, attualmente vigente, alla superficie al centro della bufera politica esplosa in queste settimane nel comune dell’hinterland di Piacenza.

E’ nato un comitato e sono state raccolte quasi 2mila e 500 firme per respingere l’ipotesi di un nuovo insediamento produttivo di grandi dimensioni in un’area da 150mila metri quadrati complessivi, situata oltre la strada Regina che collega Gossolengo a Quarto. Ipotesi che l’attuale amministrazione comunale di Gossolengo sta prendendo in considerazione e più volte ha manifestato la volontà di voler “governare” il processo.

Tuttavia la battaglia da parte del comitato Regina è ormai ingaggiata: a colpi di petizioni, manifestazioni e osservazioni in arrivo al progetto che la giunta del sindaco Andrea Balestrieri (eletto con il centrodestra) si appresta a portare in consiglio comunale. Il 23 novembre prossimo è prevista un’assemblea pubblica, nel frattempo può essere utile guardare le carte, per capire i confini amministrativi in cui si sta consumando tutta la vicenda.

Le carte “cantano” in maniera molto chiara e comprensibile. Lo sostiene l’architetto Benito Dodi, che del Psc comunale di Gossolengo è stato estensore nel 2011. “Il piano vigente – spiega – non consente alcun insediamento su larga scala o di tipo logistico. La pianificazione urbanistica relativa a quell’area prevede la possibilità di realizzare attività commerciali e artigianali, compatibili con gli ambiti residenziali nelle immediate vicinanze, lo può capire anche un bambino di cosa si tratta”.

Significa che “nelle immediate vicinanze” c’è già il modello dei possibili nuovi insediamenti della zona di strada Regina: infatti a Gossolengo lungo la tangenziale sono già stati realizzati stabilimenti e capannoni di piccole dimensioni con annesse abitazioni dei titolari delle attività e degli artigiani, ben visibili a chi transita da quelle parti in auto.

“C’è stata una proposta avanzata all’amministrazione comunale – fa rilevare Dodi – dal proprietario dell’area e da operatori della logistica per un intervento di natura diversa, un’altra cosa rispetto a quello che c’è scritto nel piano strutturale oggi in vigore”. “Naturalmente l’amministrazione di Gossolengo – sottolinea – ha tutto il diritto di prenderla in considerazione e valutarla, ma se vuole quel tipo di polo produttivo allora l’unico iter legittimo è quello di fare una variante al Psc. Non ci sono altre strade o soluzioni intermedie, se si vuole far insediare un’attività con grandi dimensioni occorre cambiare alla luce del sole la classificazione urbanistica e sottoporre il piano alla Provincia, cui spetta l’ultima parola perchè ci sarebbero implicazioni nuove e di portata diversa, come quelle di natura viabilistica su tutto il comparto, non solo quello comunale”.

Il comitato Regina, che è sostenuto anche da Benito Dodi, farà valere certamente questi argomenti in sede di osservazioni al progetto che il Comune si appresta a presentare nei prossimi giorni.