“Popolazione contraria alla logistica a Gossolengo, sindaco dovrà renderne conto”

Logistica a Gossolengo: dopo la conferenza del sindaco Balestrieri, arriva la risposta del “Comitato Regina- No al polo logistico a Gossolengo”, firmata dal segretario del gruppo Alberto Bettinardi. Di seguito la nota completa

“Abbiamo purtroppo assistito alla conferenza stampa del sindaco su area produttiva, dico purtroppo perché la stessa è stata caratterizzata da vaghezza, confusione, contraddizioni evidenti: un imbarazzante conferenza stampa dove si stava in precario equilibrio di parole e risposte fumose. Circa la nostra assenza, ribadiamo che non eravamo interessati a un incontro riservato ma ad uno che coinvolgesse la cittadinanza. Spero di essere stato chiaro ancora una volta, ma veniamo al merito della questione che ripeto ha la sola caratteristica di essere vaga e sfuggente. Il sindaco dichiara che gli insediamenti hanno tutte le caratteristiche, vedi altezza di 14 mt, aree sosta camionali, possibilità dei mezzi pesanti di girare a 360 gradi, per soddisfare esigenze di imprese di logistica o stoccaggio che dir sì voglia. Questo viene chiaramente negato, quindi non rimane che pensare che il termine volutamente vago di “area produttiva” sottintenda allora un utilizzatore finale di stampo manifatturiero: non ne vedo altre a meno che non si inventi un tipo di attività che nessun manuale di economia industriale abbia mai previsto, se fosse così. Il sindaco dimostra una palese ignoranza delle dinamiche economiche in quanto ormai tutti sanno che l’industria manifatturiera è, con la globalizzazione, andata in crisi, vedi le delocalizzazioni ad esempio. Lo schema proposto si ribadisce non è definitivo, quando invece si presenta un progetto quanto mai dettagliato nelle dimensioni dei fabbricati e quant’altro. E qui siamo veramente al paradosso, se il non definitivo significa in buona sostanza essere leggermente modificabile o mitigato che dir sì voglia.

È proprio a questo che ribadiamo di non essere interessati: il piano non sta in piedi per tanti motivi già ripetuti, soprattutto in quanto sovradimensionato rispetto all’ambiente circostante, al paesaggio e al consumo di suolo. Rimane incredibile l’affermazione che non si conosce ancora utilizzatore finale, ma solo il soggetto manifestante interesse (società agricola!!) che quindi venderà a chi crede, ovviamente al miglior offerente. E quale migliore offerente c’è attualmente sul mercato se non imprese di logistica o stoccaggio? Qui c’è ben poco da ben governare, c’è libertà di impresa, caro sindaco, e lei a cose fatte non riuscirà a governare un bel niente. Circa il coinvolgimento della popolazione, lei ci arriva, a dir poco, in extremis: solo e ripeto solo grazie alla nostra azione di sensibilizzazione della popolazione, alla raccolta firme e alla manifestazione. Altrimenti tutto sarebbe avvenuto in un totale silenzio, con un enorme deficit di democrazia e partecipazione circa il diniego al consiglio comunale aperto negato ben due volte: sarà compito dell’opposizione rispondere, noi non possiamo che manifestare un normale stupore. Vedo che continua a ribadire poi la mitigazione degli alberi contro inquinamento, rumori e paesaggio (ben 400, su un area perimetrale molto vasta): speriamo li trovi alti 14 mt, penso che neanche in Amazzonia ne esistano di tali.

Circa aggravio da noi denunciato del traffico, solo ora parla di studio dei flussi: caro sindaco andava anche questo fatto molto prima, tutto viene fatto tardi e in modo approssimativo e confuso. Circa gli introiti derivanti da insediamento, è semplicemente desolante constatare che parte del loro utilizzo vada a favore di marciapiedi o aggiustamento buche che dovrebbero essere una normale attività manutentiva, non certamente collegata ad un piano produttivo devastante. Le facciamo notare che le spese ordinarie aumenteranno, queste sì a causa della manutenzione inevitabile dell’area industriale, della sua illuminazione, del verde etc. Alla lunga sarà costretto a mettere le mani in tasca ai cittadini, perche imu non basterà a compensarle. Nomina poi giustamente i fondi che arriveranno ai comuni dal Pnrr, quindi anziché ricavarli dallo stravolgimento della qualità della vita della popolazione bastava semplicemente aspettare. Concludo facendole notare, come dimostra la raccolta firme, che la stragrande maggioranza della popolazione è contraria al suo piano e di questo dovrà prima o poi rendere conto”.