QR code sul bus per combattere violenze di genere. “In aumento le richieste di aiuto da donne straniere”

Al via a Piacenza il progetto “Per-Tra, percorsi trasversali”, per combattere la violenza di genere e le discriminazioni. L’iniziativa, della durata di due anni, è sostenuta dalla Regione Emilia Romagna e vede come capofila il Centro Antiviolenza di Piacenza – Telefono Rosa, associazione “La città delle donne”, con il coinvolgimento del Comune di Piacenza, insieme a Castel San Giovanni, Fiorenzuola d’Arda e Rivergaro (accanto a Piacenza), l’Azienda Usl, Arcigay Piacenza Lambda, Federfarma, Centro provinciale per l’istruzione degli adulti e Ippogrifo.

L’obiettivo principale del progetto è “prevenire e contrastare i fenomeni di violenza di genere e di discriminazione cui sono o possono essere soggette donne che vivono in condizioni di fragilità, donne che si trovano a rischio di emarginazione sociale, discriminazione e violenza per la loro condizione di migranti, richiedenti e titolari di protezione internazionale, neo arrivate, vittime di pratiche lesive”. Diverse le azioni messe in campo durante l’anno e mezzo di durata del progetto (importo complessivo oltre 46mila euro, sostenuto all’80% dalla Regione e in quota restante da Telefono Rosa). Come spiega Ilaria Egeste del centro antiviolenza di Piacenza, la percentuale di donne straniere che chiedono aiuto è alta. “La popolazione straniera presente a Piacenza si attesta sul 14% – dice -, la percentuale di donne straniere che si rivolge a noi è più alta. Rispetto alle richieste di aiuto che riceviamo, il 40% arriva da donne non italiane”.

LE AZIONI

– Attivare e divulgare la rete attivata con il progetto “altri passi” per raggiungere donne straniere domiciliate nelle zone montane e pedo montane partendo da medici di medicina generale, farmacisti, operatori scolastici divulgando materiali informativi

– Diffondere materiali informativi per un’immediata comprensione delle modalità di richiesta di aiuto presenti sul territorio attraverso l’affissione di volantini e l’utilizzo di QR code sugli autobus di linea urbana ed extraurbana

– Offrire momenti di confronto aperto in spazi neutri e anonimi alle donne straniere e rifugiate a rischio di emarginazione e violenza

– Produrre un video ad hoc che illustri le realtà spesso sconosciute delle donne immigrate vittime di tratta, prostituzione, rifugiate politiche

– Creare un protocollo di accoglienza in collaborazione con il PS di Piacenza che preveda modalità condivise e percorsi specifici per donne a rischio di discriminazione

– Attivare uno sportello presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti nelle sedi di Piacenza, Distretto di Ponente e Distretto di Levante, al fine di intercettare i bisogni delle donne straniere e indirizzarle verso la scelta consapevole di tutte le opportunità offerte dal territorio.

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