Qualità della vita, Parma è prima in Italia. Piacenza 43esima

Recupera tante posizioni Piacenza rispetto al 73esimo posto di un anno fa, ma la 43esima piazza è ancora molto lontana dalla vetta della classifica sulla qualità della vita 2021, occupata dai cugini di Parma. E’ l’esito della consueta indagine, condotta da ItaliaOggi e dall’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, che porta a stilare la graduatoria del benessere nelle città italiane. Nove le dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero.

Le grandi città del Nord scalano la classifica, al primo posto si posiziona Parma, che guadagna ben 39 posizioni rispetto allo scorso anno. Un importante balzo in avanti lo fanno anche Torino, Milano, Trieste, Bologna e Firenze. Al contrario le realtà più piccole, e non solo quelle del Sud, sembrano quest’anno scivolare lungo un piano molto inclinato. Piacenza – come detto – si piazza nel secondo gruppo di merito, in 43esima posizione, molto più vicina ai limitrofi centri lombardi come Lodi (50esimo) e Pavia (49esimo) rispetto alle altre città emiliane che occupano posizioni di prima fascia. Al primato di Parma seguono seguono Trento, Bolzano, Bologna e Milano che si piazza al quinto posto, Reggio Emilia è 16esima e Modena 15esima.

Secondo gli estensori dell’indagine motivo di questo sconvolgimento è duplice: da una parte le metropoli hanno dimostrato di saper affrontare meglio la pandemia da Covid-19, tanto che, pur essendo state nel 2020 penalizzate da questa emergenza, nel 2021 hanno saputo riprendersi con maggior rapidità, dimostrando una resilienza più accentuata rispetto a quella dei centri di minori dimensioni. Il secondo motivo è metodologico: ci si è accorti infatti che la classifica degli anni scorsi finiva per sovrappesare un indicatore, quello della Popolazione (che contiene le classifiche di densità demografica, emigranti, morti in percentuale, immigrati, istruzione, nati vivi in percentuale, e numero medio dei componenti della famiglia) rispetto a tutti gli altri e si è deciso quindi di ridimensionarlo attribuendogli un peso uguale o di poco superiore ad Affari e lavoro, Ambiente, Sicurezza, Salute, Tempo libero e Reddito: probabilmente anche questo ha contributo a migliorare la posizione dei grandi centri rispetto ai piccoli.

Rimane invece costante, anzi si accentua, la distanza tra le province del Nord e quelle del Mezzogiorno. Basti pensare che tra le realtà del Centro-Sud solo Perugia, Macerata, Ascoli Piceno, Ancona, Terni, Grosseto e Fermo sono nella prima metà della classifica, mentre solo dieci province del Nord sono nella metà inferiore: Vercelli, Rovigo, Prato, Rimini, Como, Asti, La Spezia, Imperia, Pistoia e Alessandria.

La situazione un anno fa:

Effetto covid sulla qualità della vita: Piacenza perde 41 posizioni e scivola al 73esimo posto

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.