“A Piacenza mancano 15 medici in Pronto Soccorso” La mobilitazione per la carenza di personale foto

Il 118 e il Pronto Soccorso anche a Piacenza sono a rischio ‘estinzione’ per la carenza ormai endemica di personale. Nella mattinata del 17 novembre una trentina di operatori sanitari ha dato vita a un sit in di protesta all’interno del garage del presidio sanitario di emergenza. Una mobilitazione in contemporanea con la manifestazione nazionale a Roma.

I numeri della crisi sono presto detti: mancano 4mila medici e 10mila infermieri rispetto alle necessità attuali, con concorsi andati deserti in tutte le Regioni e abbandono dei professionisti della medicina di emergenza – urgenza. Questo fa sì che i medici attualmente in servizio non abbiano tempo non solo di riposare in maniera adeguata, ma anche di seguire corsi di aggiornamento, fondamentali per chi svolge una disciplina tanto complessa e unica nel suo genere. Tutto questo si ripercuote poi sui pazienti, con una qualità del servizio sanitario nazionale messo a rischio. Motivi, questi, che hanno spinto i professionisti dell’emergenza urgenza alla mobilitazione. “Da un censimento regionale è emerso che manca circa il 30% dei medici necessari negli organici dei Pronto Soccorsi – ha evidenziato il dottor Andrea Magnacavallo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Pronto Soccorso, Obi e Medicina d’Urgenza dell’Azienda AUSL di Piacenza  -. Una situazione analoga la si ritrova a Piacenza: considerando tutti i punti sul territorio, in numeri assoluti, servirebbero 12-15 medici”.

Dal dottor Davide Bastoni, specialista in medicina d’emergenza-urgenza, è arrivato poi un appello alle istituzioni. “La politica nazionale e locale deve guardare alla sostanza del problema – il suo commento -:  la carenza di organico, la necessità dell’aumento delle indennità, delle ferie e del salario, elementi dovuti per una professione complessa e che ci sottopone a notevoli rischi, sia in termini biologici, che di condizioni di lavoro usuranti. Le istituzioni rivedano il loro pensiero sulla nostra attività, ed evitino richieste impossibili da soddisfare, legate all’allargamento dei servizi a livello territoriale in termini di emergenza urgenza. Non ne possiamo più – ha affermato Bastoni -, è solo grazie a noi professionisti che viene garantito questo importantissimo punto di salute pubblica che è il Pronto Soccorso: senza di noi la sanità si ferma, vogliamo risposte chiare e certe da parte delle istituzioni”. Bastoni ha poi precisato che “nel pronto soccorso di Piacenza attualmente, grazie al nostro direttore, si riescono a garantire tutti i servizi necessari: questo però a fronte di un monte ore elevato, ferie stringate e condizioni di lavoro difficili. Tuttavia anche qui i concorsi vanno vuoti, perché mancano medici, soprattutto specialistici in medicina di emergenza urgenza”.

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