Pertite, fissato la prossima settimana l’incontro con il ministero della Difesa foto

Parco della Pertite, fissato per la prossima settimana l’incontro tra Comune di Piacenza e ministero della Difesa. La notizia è arrivata mentre erano in corso il confronto tra i rappresentanti del comitato Amici della Pertite, la presidente Maria Pia Romano e Marco Natali, il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore Erika Opizzi, i parlamentari piacentini Paola De Micheli (in video collegamento), Tommaso Foti e Pietro Pisani.

Sembra essere così arrivata l’accelerata sulla pratica, auspicata proprio dal comitato: il sindaco Barbieri, introducendo l’incontro, ha infatti riferito di aver già avanzato al ministero della Difesa la propria proposta, che prevede un’acquisizione per step dell’area, partendo da una quota di 40mila metri quadrati, e di essere in attesa di una risposta in merito. Il senatore della Lega Pisani ha quindi auspicato che De Micheli potesse sollecitare l’intervento del ministro Lorenzo Guerini, suo collega di partito. La parlamentare Dem ha subito raccolto la sollecitazione, assicurando la convocazione imminente di un incontro con il ministero e, tempo pochi minuti, sul cellulare del sindaco Barbieri si è materializzato il messaggio del capo di gabinetto di Guerini, Giorgio Vezzosi. L’atteso incontro si terrà nella prossima settimana, alla presenza di Vezzosi e del generale Michele Caccamo, direttore della task force per la valorizzazione degli immobili del ministero della Difesa.

L’auspicio è che si possa arrivare ad avere risposte chiare rispetto a un percorso che, ricorda Maria Pia Romano, nasce 12 anni fa “da una raccolta firme di cittadini, sulla spinta di un progetto dei ragazzi delle medie che chiedevano di realizzare il parco in un’area di 170 mila metri quadrati. È l’ultimo grande polmone verde della città. I cittadini ci hanno sempre sostenuto, ricordo le iniziative pubbliche, l’esito del referendum e la delibera del 2017 assunta dal consiglio comunale. Noi abbiamo lavorato in questi anni per tenete alta l’attenzione. Chiediamo ai parlamentari di fare altrettanto, per acquisire l’area nella sua interezza con la risoluzione di due problemi: pista carri e bonifica. E’ un’area che può essere un filtro per combattere l’inquinamento”.

“Il nostro percorso è stato travagliato – aggiunge Marco Natali di Legambiente -, nonostante tutte le amministrazioni si siano dichiarate a favore del parco, poi alla fine ci siamo sempre scontrati su problemi. Questa amministrazione con il sindaco Barbieri si è sempre impegnata, già dalla campagna elettorale, per il parco, ma nonostante questo non siamo ancora riusciti a entrare nel merito. L’ultima volta in cui ci siamo visti in luglio abbiamo già condiviso la disponibilità di avere a disposizione una parte dell’area, pari a 40 mila metri quadrati, cosa che ci vede favorevoli solo, però, se inserita in un protocollo complessivo finalizzato a ottenere tutta la Pertite. Dai parlamentari ora chiediamo un aiuto. Dai rappresentanti militari ci è sempre stato detto che non c’è sulla Pertite nessun interesse particolare e che rappresenta solo un costo, quindi è il momento di stringere su questa partita. Noi chiediamo ai parlamentari quali azioni si possano mettere in campo insieme. Va messo un freno al continuo rinvio”.

Il sindaco Barbieri – nel ringraziare l’assessore Opizzi, “che ha sempre seguito la vicenda” – ha ricordato che è già stata avanzata la proposta “di poter procedere all’acquisizione dell’area definendo un protocollo unitario che ci garantisca l’arrivo di tutto il parco, procedendo per step: prima una porzione di 40-50 mila metri quadri, poi l’area dove è presente la pista carri, in seguito quella dove sono presenti gli edifici”. Sempre Barbieri ha detto di essere in contatto costante con il capo di gabinetto Vezzosi e di essere in attesa, da una ventina di giorni, “di un incontro con il ministro Guerini che ha un’agenda molto piena”. Il senatore Pisani ha riferito di aver “interpellato la sottosegretaria alla Difesa Stefania Pucciarelli che, in merito alla pratica Pertite, ha risposto che non esistono problemi, se non lo spostamento della pista prova carri nell’ex Staveco, operazione che avrebbe un costo di un milione e mezzo di euro, e che ci sarebbero invece un giudizio negativo alla proposta del sindaco nella cessione per step, sempre legati alla questione della pista”. Insomma, potrebbe problematico liberare e rendere fruibile una porzione di parco in un’area in cui è ancora presente una pista carri militare. “Confermo quanto ha detto il senatore Pisani e il lavoro di Giorgio Vezzosi – ha detto De Micheli -, l’incontro sarà abbastanza imminente, questo per definire un percorso che dia rassicurazioni. Confermo che il capo di gabinetto Vezzosi segue bene la vicenda”.

Tommaso Foti entra invece nel merito dei nodi che restano ancora da sciogliere in merito a tutta questa partita. “Si continua a ripetere come un disco rotto il problema della pista carri. Ma ci sono due problemi – sottolinea il parlamentare di Fratelli d’Italia -. Il primo è di ordine giuridico: tutti parlano di Demanio, ma l’area in questione è ancora militare. Poi la seconda questione è chi debba pagare la nuova pista. Nell’ultimo protocollo si erano assunti degli impegni, ma il Comune di Piacenza potrebbe avere dei problemi con la Corte dei Conti. E’ un problema tecnico. Palazzo Mercanti non può spendere proprie risorse per creare una pista carri di un soggetto terzo”. Senpre parlando di costi, Foti invita a considerare anche quelli, ragguardevoli, per effettuare la bonifica. “I più onerosi non saranno tanto quelli relativi alla bonifica superficiale, ma quelli relatativi all’abbattimento e allo smaltimento degli edifici presenti nell’area, a maggior ragione se c’è amianto”. E poi, “perché non è possibile intanto procedere con un’acquisizione per step della Pertite? Non è vero che la prima tranche di 40mila metri quadrati interferisce con la pista carri. Qui il problema è sempre l’autorità militare, con l’ispettorato logistico. Benissimo l’incontro con il ministro Guerini, se si arriva a una presa di posizione politica. Ma va risolto  – ribadisce – il problema tecnico”.

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