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Powerchair Football, il calcio senza barriere è possibile. Anche a Piacenza

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Anche a Piacenza sta per nascere una squadra di Powerchair Football, il calcio in carrozzina a motore praticato da ragazzi con disabilità motoria, ancora poco conosciuto in Italia. L’appello a partecipare è stato diffuso sui social già da qualche settimana da parte dei cinque ragazzi fondatori, e recita così: “Ciao, siamo cinque ragazzi e stiamo per formare una squadra di calcio in carrozzina. Cerchiamo allenatori, volontari, che ci aiutino negli allenamenti. A breve ci sarà un corso di formazione gratuita per allenatori di Powerchair Football: se tu fossi interessato o conoscessi qualcuno che può esserlo, scrivici. Grazie”. Così scrivono Alex, Giada, Nico, Francy e Roby, giovani pieni d’entusiasmo e di voglia di nuove avventure. A breve verranno comunicate novità con il programma del primo corso.

Ma dove nasce il Powerchair Football?
Storia alla mano, questa disciplina ha origine in Francia nel 1978, dalla Francia si sviluppa presto in Canada e da li prende piede anche in Usa, Giappone e in altri Paesi europei. Il calcio in carrozzina inizia quindi a raggiungere livelli importanti e nel 2005 si registra la prima svolta mondiale: Portogallo, Usa, Canada, Giappone e Inghilterra firmano un accordo che istituisce l’Internazionale Powerchair Football. Da lì l’ascesa è continua, nel 2006 nasce infatti ad Atlanta la Fifpa, omologa della Fifa per il Powerchair, e nel 2007 l’Organizzazione realizza il primo mondiale di calcio in carrozzina a Tokyo, con tanto di Coppa vinta dagli Stati Uniti ai rigori contro la Francia. Nel nostro Paese siamo in netto ritardo: il calcio in carrozzina ha iniziato a svilupparsi in Italia soltanto dal 2017, grazie all’istituzione della FISPES, ovvero la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali. Ma questo sport deve ancora diffondersi nel panorama italiano, e manca di un riconoscimento ufficiale come disciplina sportiva nazionale. C’è però chi lotta perché le cose possano cambiare: il marchigiano Diego D’Artagnan, capitano della recente squadra italiana di Powerchair Football, si spende, anche via web, per far conoscere il più possibile questa disciplina, che rende il calcio una possibilità per tutti.

Come si gioca?
In modo molto simile al calcio, con qualche contaminazione dal basket. Il luogo ideale è una palestra o un palazzetto, con pavimentazione liscia. Il rettangolo di gioco deve contare 8 giocatori in tutto, 4 per squadra. Ogni carrozzina deve essere fornita di una paratia ai piedi, con il compito di aiutare ogni giocatore nella guida della palla e nella gestione del tiro, ma anche di proteggere gli arti inferiori degli sportivi. Grazie al Powerchair Football il calcio senza barriere è possibile e il nostro sport nazionale non è più un sogno destinato a pochi: basta crederci e impegnarsi a diffonderlo. Diego e i ragazzi di Piacenza ce lo ricordano.

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