Azione a congresso “Noi autonomi: no a candidati che non possiamo sostenere”

Sabato 29 gennaio si è svolto presso la Ludoteca del Gatto Matto il primo Congresso provinciale di Piacenza in Azione. Il presidente del Congresso Lorenzo Gattoni e il segretario Alessandro Sbalbi hanno guidato l’assemblea all’elezione della lista di delegati che sosterranno la candidatura di Carlo Calenda come Segretario nazionale. Sono stati anche eletti Filippo Ceruti come Segretario provinciale ed Agostino Ghebbioni come delegato al Congresso Nazionale.

Alessandro Sbalbi ha illustrato all’assemblea il programma di Piacenza in Azione, con accento soprattutto sui temi economici, di programmazione territoriale e legati all’ambiente. Una volta concluse le votazioni è seguita una parte di grande interesse con interventi di personaggi politici e della società civile. Dino Rinoldi, presidente di +Europa a Piacenza con un intervento articolato e chiaro ha descritto le linee politiche del suo partito e i motivi della federazione con Azione; ha quindi introdotto l’intervento di Carlo Cottarelli, il quale ha illustrato l’ambizioso “Programma per l’Italia” promosso da Azione, +Europa, Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia e Partito Repubblicano attraverso un comitato scientifico presieduto da Cottarelli stesso.

A seguire il dott. Augusto Pagani, il Dott. Raffaele Chiappa, il Dott. Carlo Brunetti e il Prof. Giuseppe Castelnuovo hanno approfondito rispettivamente gli argomenti di sanità, turismo e commercio, innovazione e investimenti in imprese innovative ed ambiente. Gli interventi hanno illustrato la situazione generale del settore di competenza, le ricadute sul territorio piacentino ed hanno provocato grande interesse e domande fra i partecipanti. Gli argomenti trattati e le relative riflessioni hanno rappresentato importanti contributi esterni rispetto ai cardini sui quali è incentrato il programma di Piacenza in Azione. Il Congresso si è quindi concluso con i contributi di Filippo Ceruti, neo-eletto segretario provinciale di Azione, di Benedetto Della Vedova, coordinatore nazionale + Europa e di Giulia Pigoni, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna di Azione.

Azione Piacenza a pochi mesi dalle elezioni amministrative della città, davanti a un centrodestra compatto e a un centrosinistra invece diviso, rivendica la propria autonomia. “Non stiamo alla finestra – è stato chiarito durante i lavori congressuali -. Azione in questo scenario non è alla finestra, la scelta è quella naturale del centro sinistra, la scelta e quella di combattere un populismo di destra che non ha portato a nulla, la scelta di non entrare in ApP è stata dovuta al rifiuto di partecipare ad un agglomerato con i populisti del M5S. La federazione con + Europa e l’amicizia con i movimenti autenticamente liberali e repubblicani ci rende una forza innovativa e vogliamo sostenere questa nostra specificità senza scendere a compromessi su candidati che non possiamo sostenere o in alleanza con movimenti e partiti a noi lontani”.

I LAVORI – nota stampa

Il presidente del Congresso Lorenzo Gattoni ed il segretario Alessandro Sbalbi hanno guidato il congresso all’elezione della lista di delegati che sosterranno la candidatura di Carlo Calenda al congresso nazionale. L’assemblea piacentina ha anche eletto Filippo Ceruti Segretario della sezione Piacentina e Agostino Ghebbioni delegato per Piacenza al Congresso Nazionale. Alessandro Sbalbi ha illustrato all’assemblea il programma di Azione per Piacenza con accento soprattutto sui temi economici, di programmazione territoriale e legati all’ambiente. Alla parte più “privata” del congresso è seguita una parte di grande interesse con interventi di personaggi politici e della società civile.

Il convegno è stato introdotto da Agostino Ghebbioni che ha presentato sinteticamente la linea politica di Azione (testo in allegato) e ha presentato gli interventi. Dino Rinoldi, presidente di +Europa a Piacenza con un intervento articolato e chiaro ha descritto le linee politiche di + Europa ed i motivi della Federazione con Azione; ha quindi introdotto l’intervento di Carlo Cottarelli, che ha illustrato lo sviluppo promosso da Azione, +Europa, dai liberali democratici e dal partito Repubblicano dell’ambizioso “Programma per l’Italia” declinando gli orientamenti e i progressi.

A seguire il dott. Augusto Pagani, il Dott. Raffaele Chiappa, il Dott. Carlo Brunetti e il Prof. Giuseppe Castelnuovo hanno approfondito con grande competenza e passione rispettivamente gli argomenti di Sanità, Turismo e Commercio, Innovazione e investimenti in imprese innovative e Ambiente. Gli interventi, tutti di grandissimo interesse hanno illustrato la situazione generale del settore di competenza e le ricadute sul territorio piacentino. Gli interventi hanno provocato grande interesse e domande fra i partecipanti. I quattro argomenti hanno rappresentato importanti contributi esterni rispetto ai cardini sui quali è incentrato il programma di Azione per Piacenza. Il congresso si è quindi concluso con i contributi di Filippo Ceruti, neo eletto segretario provinciale di Azione, di Benedetto Della Vedova Coordinatore Nazionale + Europa e di Giulia Pigoni Consigliera Regionale Emilia Romagna di Azione.

CONGRESSO DI AZIONE – nota stampa

Con il congresso di oggi abbiamo concluso una fase “pionieristica” dell’avventura di Azione a Piacenza. Due anni fa Filippo Ceruti con pochi amici si fece promotore di questa iniziativa. Oggi con il primo congresso Comunale e Provinciale di Piacenza si conclude una fase piena di buona volontà e volontarismo per aprirne un’altra più organizzata all’interno di quello che orgogliosamente chiamiamo partito. Abbiamo oggi eletto un direttivo provinciale, un segretario comunale e un segretario provinciale. Domenica prossima si svolgerà il congresso Regionale e la settimana successiva si svolgerà il primo congresso nazionale di Azione. Ci siamo dati l’organizzazione di un partito tradizionale e siamo orgogliosamente un Partito, nonostante la cattiva stampa che i partiti politici hanno e hanno avuto negli ultimi 20 anni. D’altra parte, movimenti, fondazioni, liste civiche e partiti personali non hanno saputo mettere radici, e in assenza di radici, si sa, il vento della storia abbatte e cancella.

Azione ha solide e profonde radici. Le radici di Azione, non ne parliamo perché credo che sia condiviso da tutti voi, vengono dal secolo scorso, dall’epoca delle idee e delle ideologie. Da un mondo in drammatica evoluzione e sono le radici del liberalismo e delle politiche sociali. Radici delle quali andiamo orgogliosi. Uno spirito che ancora condividiamo, un liberalismo radicale e ostinato, una determinazione a preferire il vantaggio per la comunità rispetto al vantaggio del singolo, l’idea e l’aspirazione ad un futuro, un avvenire migliore. Il rifiuto dell’appiattimento acritico al pensiero borghese prevalente e alla ricerca del leader carismatico che questo pensiero rappresenti. In questo orgoglio “partitico” non può convivere l’attuale tendenza a confuse ammucchiate a destra a sinistra o, e sono quelle preferite, al centro. Dove valori fondanti si dimenticano in nome di un pragmatismo che ancora sfuma nel populismo ossessivo.

Il centrismo, Carlo Calenda scherzando ma non troppo, dice che non vuole essere definito un centrista. Il centro in questi tempi è il luogo del non pensiero, è il luogo dei compromessi, è il luogo di un pragmatismo che ha perso lo smalto calvinista per diventare sopravvivenza nella guerra del potere. Il moderatismo. Altro vezzo dal quale vogliamo sfuggire. Là dove è necessario un cambiamento radicale e dove le riforme falliscono, lì l’atteggiamento deve essere rivoluzionario nel senso di iniziare a affrontare problemi seri senza ripercorrere soluzioni che già hanno fallito. Tutto questo nella “quasi religiosa” osservanza al rito democratico e costituzionale nato nell’antifascismo e nel rifiuto di ogni possibile deriva illiberale. Oggi in parlamento osserviamo una dialettica politica difficilmente comprensibile ai più. Una schermaglia di potere, in un bilanciamento del do ut des. Azione ha indicato, molto tempo fa un candidato con nome e cognome, con un curriculum specchiato, con la capacità, l’età e l’esperienza per poter ricoprire la più alta carica, e quel candidato Azione ha votato, in un mare ignobile di schede bianche. E questa è la politica di Azione. Posizioni chiare, con motivazioni palesi e intraprese per il bene della nazione.

Anche a livello locale, a Piacenza, assistiamo a una dialettica politica variamente comprensibile. Comprensibilissima la compattezza della destra, in totale assenza di idee se non l’occupazione del potere e la necessità di vincere ancora la competizione elettorale. Al contrario la non compattezza di un centro sinistra diviso fra percorsi partecipativi, tavoli politici e elezioni primarie. E una corsa al centro dove tutti sono alla ricerca di un candidato centrista. Azione in questo scenario non è alla finestra, la scelta è quella naturale del centro sinistra, la scelta e quella di combattere un populismo di destra che non ha portato a nulla, la scelta di non entrare in ApP è stata dovuta al rifiuto di partecipare ad un agglomerato con i populisti del M5S. La federazione con + Europa e l’amicizia con i movimenti autenticamente liberali e repubblicani ci rende una forza innovativa e vogliamo sostenere questa nostra specificità senza scendere a compromessi su candidati che non possiamo sostenere o in alleanza con movimenti e partiti a noi lontani.

Dichiariamo e rivendichiamo la nostra autonomia e la nostra idea per Piacenza. Una città e una provincia che stanno diventando periferia. Periferia punto. Capannoni, aria malsana, traffico, malattia, malaffare, corruzione, mafie. Di questo si sta popolando Piacenza. Una città che dimostra a tutti che è una città non più amata. Azione vuole costruire un movimento che riporti in primo piano l’amore per questa città. Amore che deve declinarsi in una decisa svolta verso un modello economico basato su innovazione ed efficienza, che fermi la logistica devastante, che generi lavori nuovi e di qualità ma soprattutto adatti alle sfide ei prossimi 50 anni. Vogliamo costruire una città amata perché sappia trattenere i nostri figli dandogli istruzione di livello, lavoro di qualità e un ambiente decente dove crescere. Vogliamo costruire una città che ama chi sta male, attraverso una sanità ed un welfare che arrivi efficiente e sicuro in ogni angolo della provincia e che raggiunga ogni esigenza nel giusto ed equilibrato rapporto fra organizzazione pubblica e privata.

E’ questo che vogliamo ed è questo che abbiamo concordato con + Europa. Siamo aperti ad allearci con chi sottoscriverà con noi questo impegno. Se questo non potrà avvenire a Piacenza porteremo avanti quello in cui crediamo a livello regionale e nazionale perché siano le parole e azioni di chi, con la schiena dritta, guarda al futuro con senso civico, con rispetto di tutti e con atteggiamento sociale in una società libera, liberale e socialmente democratica.

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