“Cifre irrisorie ai piccoli Comuni per la manutenzione stradale, criteri da rivedere” foto

“Cifre irrisorie per la manutenzione stradale dei piccoli Comuni”. Lo denuncia il sindaco di Gragnano Trebbiense – e consigliere provinciale di Piacenza – Patrizia Calza, in una lettera inviata ai referenti Anci piccoli Comuni e all’Anci regionale. Penalizzanti i criteri, secondo Calza, scelti per la ripartizione dei fondi assegnati dall’ultima legge di bilancio, ossia la popolazione senza tenere conto dell’estensione della rete stradale (e dei carichi che sopporta) e dell’estensione del territorio comunale stesso.

“La legge 234/2021 di cui all’oggetto relativa al “Finanziamento di manutenzione straordinaria delle strade, marciapiedi e arredo urbano” stanzia per i Comuni fino a 5000 abitanti un contributo di 10.000 euro per l’anno 2022, ridotto a 5000 euro nel 2023 – scrive Calza -. Somme irrisorie che, comprensive di Iva e di altre spese per progettazione, sicurezza ecc. si riducono a cifre ancora inferiori a quelle citate. Il criterio di assegnazione appare del tutto inadeguato, non tenendo conto né dell’estensione del territorio comunale, né, in particolare, dell’estensione della rete stradale comunale. Cito, per semplificare, un caso concreto: nel territorio provinciale di Piacenza, un Comune con popolazione superiore a 10.000 abitanti ma con rete stradale inferiore a quella del Comune che rappresento, percepirà nel 2022 la somma di 60.000 euro, ridotta a 30.000 nel 2023”.

“L’ingiustizia manifesta di tale criterio si evince ulteriormente se si considera che la rete stradale dei Comuni della pianura, quale quello di Gragnano, caratterizzati da attività agricola di tipo intensivo, è spesso del tutto inadeguata a sopportare i carichi degli attuali mezzi agricoli o di altri autoveicoli. Ne derivano sfondamenti della massicciata stradale e situazioni di pericolo rilevanti – continua -. A questo proposito ricordo altresì che la circolare n. 33119 del 28 ottobre 2019 del Ministero dei Trasporti chiarisce che “anche i treni agricoli possono raggiungere masse ammissibili ben oltre le 50 t e tali valori, sia dei veicoli isolati che dei complessi di veicoli, sono da considerarsi legali e non eccezionali…Ne deriva che attualmente non possono essere posti vincoli di esercizio”.

“Dunque la realtà è che le strade dei nostri Comuni non possono essere interdette a veicoli che si possano considerare eccezionali, si ammalorano tuttavia frequentemente e necessitano di interventi ingenti di ricostruzione della massicciata. Quest’ultima spesso risalente all’epoca in cui vi transitavano carri trainati da buoi. Tale realtà tuttavia appare del tutto indifferente a chi legifera che evidentemente presta attenzione esclusiva alla somma complessiva delle risorse dedicate al settore senza valutare l’adeguatezza dei criteri di ripartizione”. “Chiedo pertanto all’Associazione di valutare, sulla base delle considerazioni in premessa, l’opportunità di intraprendere un’azione comune volta a rappresentare la situazione al Ministero e ai Parlamentari denunciando l’inadeguatezza del criterio adottato e chiedendo pertanto provvedimenti conseguenti”.

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