“Guardare Auschwitz in faccia” La fatica e il dovere del Giorno della Memoria

“Partecipare al Giorno della Memoria è una fatica, perchè bisogna guardare Auschwitz in faccia”. Lo dice il presidente dell’Istituto storico Piacenza Pier Luigi Bersani nel suo video messaggio ai giovani e agli studenti.

“A guardare l’abisso dell’umanità in faccia e farsene toccare la testa e il cuore – afferma Bersani – se ne esce stremati e si ha voglia di allontanarsi e di consolarsi magari pensando non succederà mai più. In forme diverse dobbiamo pensare invece che può succedere ancora. E succede quando le idee, la politica, la cultura, le nazioni sollecitano l’aggressività che c’è nel cuore dell’uomo e la scagliano contro il nemico e il diverso, contro un capro espiatorio. Improvvisamente il diverso risulta senza faccia e diventa uno straccio di cui si può fare quello che vuoi. La storia non ha risolto ancora questo tema. Il progresso è rendere l’uomo più umano, non c’è altro progresso. Ma non è una garanzia, è una battaglia civile, politica ed educativa, da fare tutti i giorni”.

L’Istituto storico per il Giorno della Memoria promuove una serie di iniziative per le diverse fasce d’età, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Piacenza e di sponsor privati indicati nelle locandine, le proposte sono al link: http://www.istitutostoricopiacenza.it/. Il 31 gennaio è prevista la conversazione sui temi relativi alle celebrazioni civili tra la storica e nostra Consigliera Michela Ponzani e il professor Filippo Focardi, direttore scientifico dell’Istituto nazionale, a partire dal libro di quest’ultimo ” Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe” (Viella, 2020).