“Accolti a Piacenza un centinaio di ucraini in fuga dalla guerra” Ospitati in famiglia

“Sono un centinaio gli ucraini che sono già arrivati a Piacenza, la maggior parte con riferimento parentale nel nostro territorio. Attendiamo l’evoluzione della guerra per capire cosa succederà”. Così l’assessore comunale Federica Sgorbati a margine della presentazione della raccolta di farmaci insieme alla Croce Rossa, Rorary del Gruppo Piacentino e Federfarma. In Prefettura nei giorni scorsi si era riunito il tavolo tecnico, alla presenza delle istituzioni, delle forze dell’ordine e del volontariato, oltre ai rappresentanti della comunità ucraina per organizzare l’accoglienza sul territorio. Che finora è stata assolta dalle famiglie ucraine già presenti in città senza il ricorso ad altri alloggi o strutture ad hoc.

“Il Comune di Piacenza ha istituito subito un tavolo di coordinamento permanente – ha ricordato Sgorbati – per risolvere i dubbi. Nel momento in cui dovesse arrivare un profugo senza un nucleo familiare di riferimento, deve in ogni caso rivolgersi in questura per comunicare se potrà essere ospite da parenti o amici sul territorio. Ci stiamo attivando per individuare un luogo di stoccaggio dei beni che devono essere inviati dall comunità ucraina lungo il confine tramite il servizio di collegamento effettuato coi loro pulmini, molto ben organizzato. Ho appena consegnato ai referenti della comunità ucraina le chiavi della sede comunale di via Taverna, che sarà il punto di incontro per le loro necessità e per risolvere i problemi organizzativi.

Sono circa 2mila e 100 gli ucraini residenti nella nostra provincia e sono già pronte per l’accoglienza strutture gestite da enti religiosi, come le suore scalabriniane, sia nella sede di Piacenza come in quella di Casaliggio (Gragnano), così come la congregazione delle suore della Provvidenza di monsignor Torta. Inoltre diversi privati hanno messo a disposizione le proprie abitazioni.

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