Piacenza più efficente e più sicura, ecco il progetto Smart City foto

Piacenza più efficiente e più sicura, grazie al progetto Smart City realizzato in collaborazione con il gruppo Rict di Confindustria, a seguito di un protocollo ad hoc siglato nei mesi scorsi. Ora si entra nel vivo, come è stato spiegato in conferenza stampa dal sindaco Patrizia Barbieri e dalla vice Elena Baio, con il direttore di Confindustria Luca Groppi e Stefano Guglielmetti, presidente Rict.

Il progetto consente di fare una sintesi tra la sperimentazione condotta dal Comune con Lepida e l’esperienza delle aziende del RICT, per disegnare una nuova piattaforma che potrà essere implementata in futuro. Grazie a una rete composta da sensori, distribuiti sul territorio, si possono raccogliere e condividere informazioni per meglio programmare l’attività amministrativa e i servizi ai cittadini, in una logica di efficienza e migliore funzionalità.

“Il tema delle smart city non è facile, e il vice sindaco Baio si è messa al lavoro fin dall’inizio su questo tema – ha detto il sindaco Barbieri -, trovando una grande collaborazione da parte di Confindustria. Con questo progetto avremo un’apertura sempre maggiore verso l’innovazione”. “Il nostro auspicio – aggiunge Luca Groppi – è di portare a uno sviluppo sempre maggiore della città, attraverso un gioco di squadra tra pubblico e privato, al quale hanno contribuito anche aziende che sono concorrenti tra di loro. Questo lavorare insieme porterà degli ottimi risultati”.

Tocca a Stefano Guglielmetti entrare nel merito del progetto, che vede la collaborazione delle aziende Adyda, BT Enìa, Cshark, I.S.I., Naquadria, Selta, Studi Magnetici, Team Memores, Techmakers, e nasce nel 2018 durante la prima edizione degli Stati Generali della Ricerca, con l’obiettivo di creare una rete piacentina basata su tecnologia LoRaWan a bassa frequenza (867-869 MHz) con una portata di circa di 15 km per cella e con una capacità fino a 64000 sensori per cella. Alla rete sono connessi sensori distribuiti sul territorio indoor e outdoor con cui si possono raccogliere e condividere, ad esempio, informazioni riguardanti la temperatura, pressione e qualità dell’aria, irraggiamento solare e stato del terreno, manomissioni o intrusioni non autorizzate di impianti.

Nel dettaglio, il progetto (che ha visto una prima applicazione in collaborazione con il Comune di Rottofreno) si articola in più sezioni: Smart Green, per il monitoraggio dell’irrigazione del verde pubblico, per ottimizzare i consumi; Smart Park per il monitoraggio dei piarchi cittadini, e intervenire in caso di condizioni di percolo dettate da agenti atmosferici, Smart Water, per il monitoraggio del consumo d’acqua nei plessi scolastici; Smart Environment per tenere sotto controllo qualità dell’aria e comfort negli edifici pubblici; Smart Security per integrare il sistema di videosorveglianza e lettura targhe già in funzione, controllo e monitoraggio postazioni Dae e persone fragili presenti sul territorio; Smart Mobility con una gestione più efficiente dei parcheggi nelle aree di carico e scarico e dei parcheggi disabili, oltre a poter visualizzare i posti auto liberi al momento. Tra le funzionalità da implementare c’è anche la Smart Business: a queste rete di informazioni possono partecipare anche le aziende, ad esempio nel settore dell’agricoltura e dell’industria.

“Questo progetto – conclude il vice sindaco Baio – mette a terra le nostre richieste di disegnare la Piacenza del futuro. Il mio auspicio è che altre aziende decidano di entrare a far parte di questa rete, ampliando la quantità di dati raccolti e condivisi, e il potenziamento di questa attività è tra le proposte che candideremo ai fondi Pnrr“.