Rivive la tradizione de “Il ballo dei bambini” in Santa Maria di Campagna foto

Rivive la tradizione de “Il ballo dei bambini” in Santa Maria di Campagna a Piacenza. Un rito che fa parte della nostra tradizione piacentina, tenuto vivo grazie alla disponibilità dei frati del vicino convento. Numerose le famiglie che hanno deciso di non rinunciarvi, portando bimbi di tutte le età a ricevere la benedizione. Per tutti un piccolo omaggio che sa di primavera: primule colorate consegnate dagli alpini.

Il “Ballo dei bambini” ha origini antichissime. Nella millenaria storia del culto della Madonna di Campagna in Piacenza, troviamo alcune tracce di questo antico rito nel 1095, durante il famoso Concilio – Dieta di Piacenza, indetto da Papa Urbano II. Questi, prima di lasciare la nostra città, entrò nel piccolo ma già famoso santuario e concesse abbondanti indulgenze a quelle giovani mamme che in questa chiesa avessero ascoltato la prima Messa dopo il parto. Nell’antichità il 25 marzo era un giorno speciale e diversi documenti ecclesiastici lo testimoniano con la frase “Anno ab incarnatione Domini”, data in cui con ogni probabilità iniziava il nuovo anno, prima dell’introduzione del calendario gregoriano.

Un giorno quello del 25 marzo che col passare degli anni è entrato nella memoria e nel cuore dei piacentini quale ricordo dell’Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo e di devozione a Maria. In quel giorno di festa le mamme portavano i loro bimbi alla chiesa di Santa Maria in Campagnola (questo era il nome della Basilica di Santa Maria di Campagna, sicuramente per il fatto era allora si trovava in aperta campagna) per venerare la statua della Madonna che teneva in braccio il suo Bimbo, collocata, come oggi, sull’altare maggiore della basilica. Le mamme offrivano idealmente i loro figli alla Vergine Maria, che venivano solennemente innalzati dal sacerdote durante la celebrazione dell’eucarestia.

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