“Stipendi insufficienti: per molti il primo maggio non è una festa”

“Stipendi insufficienti: per molti il 1 maggio non è una festa” – La nota stampa

1380 euro netti comprese indennità, festivi, notturni, i giovani assunti a meno di 950 euro lordi mensili: questa la situazione dei lavoratori della Vigilanza privata, da quadi 7 anni senza rinnovo del contratto. Una fatica immensa per uno stipendio da fame. “C’è un enorme problema di reddito nel nostro Paese – sottolinea il Segretario provinciale del PD Carlo Berra che, insieme a Giovanna Palladini, Vice segretaria del Circolo cittadino, e Gaetano Bonetti, sindacalista di lungo corso, ha incontrato i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil e Cisl e Uil. “In occasione del 1 maggio, festa del lavoro, ho chiesto di incontrare chi, dei problemi del lavoro, si occupa tutti i giorni – sottolinea Berra – un modo simbolico per esprimere la nostra vicinanza”.

“Complice” dell’argomento scelto anche una lettera pubblicata dalla stampa locale nella quale si raccontava una situazione drammatica: contratto scaduto, nessun aumento salariale, stipendi insufficienti, violazione, delle norme contrattuali e per la sicurezza stradale”. “La situazione è esattamente quella – hanno confermato i rappresentanti sindacali – la lunghissima, estenuante, infruttuosa trattativa con le associazioni datoriali si è conclusa con esito negativo”. Da qui la decisione di scioperare il 2 maggio”. Sullo sfondo anche tutto il problema degli appalti. In una lettera ai Parlamentari Cgil, Cisl, Uil hanno “denunciato” che nel DdL approvato di recente dal Senato è presente una norma “grave e inaccettabile in relazione alla facoltà, non già all’obbligo, di inserire clausole sociali nei bandi di gara d’appalto”. Le clausole sociali rendono possibile il mantenimento del posto di lavoro anche a prescindere dall’azienda che si aggiudica l’appalto stesso. Se venisse confermato il nuovo testo si segnerebbe un grave arretramento sul fronte dei diritti.

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