Tagliare le unghie al gatto? No grazie

Di Andrea Vantadori consulente per la convivenza e la relazione con il gatto
vantadori.andrea@gmail.com – In: vantadori_consulente_felino

Le unghie di un gatto sono costituite di cheratina e sono protrattili, dato che in condizioni di riposo sono conservate all’interno. Ogni singola unghia è collegata all’ultima estremità di una falange, l’osso finale di ogni singolo dito della zampa, e viene sguainata grazie all’azione di appositi tendini che spingono in avanti la falange al fine di far ruotare l’unghia in avanti e dall’alto verso il basso.

Il gatto è provvisto di circa quindici differenti recettori cutanei. Alcuni di questi rientrano nel gruppo dei meccanocettori. Essi sono preposti alla percezione del tatto e della pressione. Un primo tipo di meccanocettori risponde ai movimenti della cute, un secondo tipo risponde ai movimenti e agli spostamenti del corpo. Questi ultimi sono molto abbondanti tra i cuscinetti plantari così da permettere al cervello di percepire e distinguere le differenti pressioni prodotte dal movimento sul terreno delle zampe. Anche le unghie sono provviste di questo secondo tipo di meccanocettori. Questi recettori sono indipendenti per ogni unghia e forniscono al cervello informazioni circa lo spostamento laterale del corpo in termini di estensione e durata. Le zampe, unghie comprese, sono dei veri e propri organi di senso, estremamente sensibili. Questa è la spiegazione per cui i nostri gatti, spesso, non amano essere toccati sulle zampe.

Le unghie di un gatto, oltre ad essere parte di un sensibilissimo organo di senso, svolgono quotidianamente tutta una serie di funzioni vitali che sono radicate e giustificate nella natura dell’animale. Farsi le unghie, come siamo soliti dire, è un bisogno profondo ed innato, che la sterilizzazione e la vita domestica, accanto all’essere umano, non hanno e non possono sopire. Proibire ad un gatto domestico di graffiare equivale ad una tortura.

Graffiare per un gatto è importante perché gli permette di marcare il territorio. All’interno del proprio territorio un gatto graffia, ripetutamente e più volte al giorno, determinate superfici con le unghie delle zampe anteriori. Solitamente questo avviene su superfici verticali, come un tronco di legno, sulle quali il gatto lascia dei messaggi visivi, in quanto produce dei veri e propri solchi verticali e paralleli, sia chimico olfattivi. Tra i cuscinetti plantari troviamo delle ghiandole che secernono, durante la marcatura, dei feromoni territoriali di proprietà. Si tratta di molecole chimiche che, se intercettate da un altro gatto nella zona, veicolano informazioni circa il gatto che vive in quel territorio. Le unghie, quindi, sono un importante strumento di comunicazione sociale. In natura, infatti, i gatti liberi graffiano in verticale le superfici in presenza di un altro gatto più spesso di quando sono soli.

Le unghie di un gatto sono delle potenti armi di difesa e fondamentali strumenti di caccia. Vi siete mai trovati difronte a gatto che, sdraiato sul fianco, afferra un pupazzetto tra i denti, tenendolo stretto con le zampe anteriori e lo scalcia ripetutamente con le zampe posteriori? Ebbene si tratta di un comportamento naturale che il gatto in natura utilizza per difendersi o per finire la preda catturata. L’esercizio di graffiare le superfici, con le zampe anteriori, in questo caso verticali o orizzontali non fa differenza, è fondamentale per fare ginnastica, stirare i muscoli, mantenere le unghie in forma e liberarsi delle guaine esterne più vecchie. In questo caso il gatto non sta marcando la superfice prescelta ma non sta nemmeno limando le unghie, come saremmo portati a pensare. Sta mantenendo in buono stato una parte importante del suo corpo fondamentale per la sua sopravvivenza.

Se il nostro gatto, quindi, graffia ripetutamente lo schienale del nostro divano piuttosto che l’imbottitura delle nostre sedie, oppure graffia le nostre mani mentre giochiamo con lui, non sta facendo un dispetto. Non lo fa perché è capriccioso. Con tutta probabilità il problema non risiede nel “cattivo” comportamento del nostro gatto. Il problema risiede nell’umano che non è capace di leggere e decodificare il linguaggio del gatto. I gatti non sono animali stupidi. Non ripetono mai un comportamento se non assolve ad una funzione ben precisa. Rivediamo l’organizzazione delle nostre case secondo una prospettiva felina, mettano a disposizione del gatto degli idonei supporti per graffiare. Così facendo, e se ben collocati, il gatto troverà sicuramente più interessante il tiragraffi al nostro nuovo divano. Mettiamo in discussione il nostro modo di giocare, di comunicare e di interagire con il gatto. Se il gatto è in buona salute, questo metterà al riparo le nostre mani da spiacevoli inconvenienti.

Invecchiando il gatto potrebbe ridurre la capacità di ritrarre le unghie o queste potrebbero incarnirsi. Queste sono due situazioni specifiche che potrebbero giustificare la necessità di spuntarle. In questi casi, o quando si presentano particolari condizioni fisiche, affidiamoci al veterinario! In condizioni normali, quindi, non sussiste nessuna giustificazione al taglio delle unghie.

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