Uno scaffale dedicato a Mario Peretti alla Passerini Landi

Si è tenuta sabato 14 maggio, presso la Biblioteca Passerini Landi di Piacenza, l’inaugurazione dello scaffale intitolato a Mario Peretti, indimenticato cultore del dialetto e delle tradizioni piacentine, di cui è stato regista e interprete teatrale in innumerevoli occasioni, custode e testimone anche nel suo impegno in diverse realtà associative.

Nello scaffale – collocato nel corridoio del 1° piano – trovano spazio sia i volumi che i familiari hanno voluto donare alla Biblioteca, sia i testi già in dotazione alla Passerini Landi, dedicati alla lingua dialettale e all’identità del territorio. Accanto alla famiglia Peretti, presenti la moglie Adriana e i figli Manuela e Gianmario, sono intervenuti l’assessore a Identità e Tradizioni Luca Zandonella, il responsabile delle Biblioteche comunali Graziano Villaggi, le bibliotecarie Daniela Morsia, Anna Ciancitto e Laura Bonfanti, referenti del progetto, e tantissimi amici e compagni d’avventura dei diversi sodalizi di cui Mario Peretti ha fatto parte. Tra questi, Maurizio Lertua, della compagnia teatrale Gari-Battini, che ha letto la poesia “Al regista” omaggio di Adriano Vignola a Mario Peretti, che ha regalato sorrisi e momenti di commozione ai partecipanti all’iniziativa.

scaffale Mario Peretti

“Persona generosa, poliedrica e sempre attiva nella nostra comunità – ha detto l’assessore Luca Zandonella – Mario Peretti è stato un protagonista del mondo del teatro piacentino, in modo particolare di quello dialettale. Attore, regista, drammaturgo, ha contribuito alla fondazione della Famiglia piasinteina, è stato colonna portante della Filodrammatica piacentina, mentre negli ultimi anni ha diretto la compagnia teatrale Gari-Battini. Con lui abbiamo portato avanti tante progettualità, come l’iniziativa Words in Piasintein, quando ci vedevamo ero io a chiedergli consigli su come valorizzare al meglio la nostra lingua madre e le tradizioni piacentine. Ringrazio la famiglia per l’organizzazione di questo momento e per la donazione di libri, manifesti, opuscoli che testimoniano le tante rappresentazioni teatrali di cui Mario Peretti è stato interprete, artefice o regista. Le tante persone presenti qui oggi sono il segno tangibile della stima, della gratitudine e dell’affetto che Mario Peretti ha suscitato in chi l’ha conosciuto e ha lavorato con lui”.

Lo scaffale piacentino Mario Peretti, collocato lungo il corridoio del primo piano della Biblioteca comunale, contiguo alle sezioni “locale” e di “letteratura piacentina”, propone sia volumi lasciati dalla famiglia Peretti sia libri della Biblioteca, tutti attinenti a quelli che furono gli interessi del regista piacentino, dal dialetto alle tradizioni locali. Da Valente Faustini a Egidio Carella, da Vincenzo Capra a Ferdinando Cogni, soono presenti gli interpreti della letteratura dialettale piacentina, senza dimenticare ovviamente coloro che ne hanno studiato le diverse anime ed interpretazioni, da Luigi Paraboschi a Luigi Bearesi. Lo Scaffale verrà rinnovato periodicamente, in maniera tale da poter esporre il maggior numero di volumi ed opuscoli presenti in Biblioteca. Inoltre sono previste anche “vetrine a tema”.

scaffale Mario Peretti

Mario Peretti (1943-2021). Figlio della Piacenza storica (trascorre la sua infanzia fra via Roma e il quartiere sant’Agnese), Mario Peretti inizia già da giovanissimo a frequentare gli ambienti teatrali seguendo il padre Sante, artefice degli effetti di luce per il Teatro Municipale e la Filodrammatica piacentina. Alla Filo muove i suoi primi passi come attore dilettante, per poi passare ad organizzare corsi di recitazione, serate culturali in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e trasferte nei maggiori teatri italiani. Nonostante il lavoro come dirigente di multinazionali gli consenta di viaggiare molto, Piacenza resta sempre la sua casa, il porto sicuro per la moglie Adriana e i figli Manuela e Gianmario, il luogo nel quale dedicarsi all’attività teatrale. La profonda conoscenza del teatro unita a quella del dialetto piacentino gli consentono di tradurre testi in venacolo e di dirigere, in 45 anni di carriera, ben 40 rappresentazioni culminate con l’allestimento di “Oh Che ratassäda”, spettacolo portato sul palco del Teatro municipale in occasione del trentesimo anniversario dell’Unicef a Piacenza. Del vernacolo diviene peraltro un vero e proprio divulgatore recitando brani sia per la comunità piacentina in Inghilterra, sia per i ragazzi delle scuole cittadine. L’attenzione per le nuove generazioni si coglie anche nell’impegno all’interno dell’Associazione per le adozioni a distanza “P. Antonino Magnani”, per il quale ha contribuito, in qualità di presidente, all’ampliamento delle azioni di sostegno dei giovani in età scolare di India e Kenya.

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